Nelle giornate scorse delle maxi-operazioni sono state effettuate dalla GDF contro l’iPTV e il pezzotto, che hanno portato alla scoperta di una sorta di centrale a Canosa, in Puglia. Nel luogo erano stati installati 5 computer ad alte prestazioni, 12 encoder e ben 33 decoder. Questi permettevano la trasmissione dei contenuti dei canali Sky, richiedendo un contributo di pochi euro. Ora partiranno sanzioni per i truffatori e multe per i clienti.
Massimiliano Capitanio, commissario dell’AGCOM, ha condiviso sui propri social i dettagli dell’operazione pirata. I truffatori si affidavano ad un sito tedesco ed effettuavano i pagamenti in Bitcoin, in modo tale da poter proteggere la propria identità. Nonostante le precauzioni, non sono riusciti ad evitare le azioni contenitive delle Fiamme Gialle.
Sul post, Capitanio, ha affermato che a pagare le conseguenze del raid non saranno soltanto i gestori di questa centrale, ma anche coloro che usufruivano dei loro servizi. Pagando una somma molto diversa rispetto ai costi degli abbonamenti delle pay tv, i clienti ora si scoperti dovranno pagare delle multe che vanno dai 5.000€ ai 15.000€, così come stabilito dalla legge contro la pirateria 93/2013
. Coloro che hanno cercato di approfittare della pirateria per arricchirsi rischiano, invece, di andare in prigione.Dalle analisi si è scoperto che gli utenti pagavano 100€ per l’attivazione del servizio e ogni mese 20 € per il canone. Il commissario ha anche aggiunto che anche coloro che utilizzavano o utilizzano il VPN rischiano di ricevere una sanzione piuttosto salata.
Con la legge ideata per fermare la pirateria, le autorità hanno l’opportunità di visualizzare e verificare gli Indirizzi IP di ogni singolo utente, se questo dovesse accedere illegalmente ai servizi di Amazon Prime Video o ai canali Sky e DAZN. Una volta scoperto il segnale pirata, le forze dell’ordine lo bloccheranno immediatamente. Inoltre, essi, nel frattempo, raccoglieranno tutte le segnalazioni delle Pay Tv contro i portali non conformi. le forze dell’ordine avranno la possibilità di controllare gli indirizzi IP degli utenti che accedono ai canali di Sky, Prime Video e DAZN senza pagare un regolare abbonamento. Da qui, sempre le forze dell’ordine avranno la possibilità di far scattare un blocco immediato del segnale. Meglio, dunque, affidarsi ai servizi ufficiali, piuttosto che andare contro la legge e rischiare grosso.