Jeremy Clarkson, il noto conduttore televisivo di The Grand Tour, ha sempre espresso scetticismo riguardo alla guida autonoma, definendola una “follia”. Recentemente, diversi eventi sembrano confermare le sue preoccupazioni. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono stati segnalati numerosi incidenti che coinvolgono i robotaxi Cruise, portando a una riduzione del 50% del loro utilizzo. Questo è un segnale inequivocabile che la tecnologia di guida autonoma è ancora in una fase di sviluppo e lontana dall’essere perfetta.
Le città moderne sono ambienti complessi e caotici, con una moltitudine di fattori imprevedibili come il comportamento di pedoni, ciclisti e altri automobilisti. In questo contesto, come può un veicolo autonomo gestire situazioni che non sono facilmente prevedibili attraverso algoritmi e apprendimento automatico?
Ulteriori dubbi sulla sicurezza e l’efficacia dei veicoli autonomi emergono da una ricerca condotta dal King’s College di Londra. Il dottor Jie Zhang del Dipartimento di Informatica ha analizzato un vasto set di dati e ha scoperto che i veicoli autonomi hanno una capacità di riconoscimento dei pedoni inferiore del 20% quando si tratta di bambini. Ancora più preoccupante è il fatto che queste auto riconoscono le persone di pelle chiara con una percentuale del 7,5% superiore
rispetto a quelle di pelle scura.Questa discrepanza è probabilmente dovuta al modo in cui le auto autonome vengono addestrate. Le immagini utilizzate per l’addestramento tendono a includere principalmente adulti di pelle chiara, piuttosto che un campione rappresentativo della popolazione. Questo solleva questioni etiche significative. Come sottolinea il dottor Zhang, l’equità nell’intelligenza artificiale dovrebbe garantire un trattamento uniforme tra gruppi sociali diversi, cosa che attualmente non avviene con i veicoli autonomi.
La ricerca ha anche evidenziato che i problemi di riconoscimento dei pedoni di pelle scura si aggravano in condizioni di scarsa illuminazione, come durante la guida notturna. Questo pone ulteriori sfide in termini di sicurezza e equità, che devono essere affrontate attraverso una regolamentazione adeguata.
Di fronte a queste problematiche, l’industria automobilistica ha visto una diminuzione del 27% nelle richieste di brevetti per veicoli autonomi nel secondo trimestre del 2023. Questo declino indica una crescente consapevolezza dei limiti e delle sfide che tale tecnologia deve ancora superare, soprattutto in termini di sicurezza ed equità.