Il dibattito sull’adozione delle auto elettriche in Italia è spesso incentrato sul loro costo apparentemente elevato rispetto ai veicoli a motore termico. Tuttavia, Enrico Al Mureden, avvocato e professore di diritto civile all’Università di Bologna, suggerisce di adottare una prospettiva più ampia. In un’intervista rilasciata, Al Mureden sottolinea l’importanza di considerare il “Total Cost of Ownership” (TCO), un indice che misura il costo totale di possesso di un bene nel suo intero ciclo di vita.
Auto elettriche VS termiche: quali saranno i costi in futuro?
Secondo Al Mureden, la percezione che le auto elettriche siano più costose è in parte distorta da un bias cognitivo. Gli acquirenti tendono a concentrarsi sul prezzo di acquisto iniziale, trascurando altri fattori come i costi di manutenzione, il bollo, i parcheggi e i costi di carburante o di ricarica elettrica. Quando si considerano tutti questi elementi, il costo totale di possesso di un’auto elettrica può effettivamente essere più vantaggioso.
Per quanto riguarda la parità di costo tra auto elettriche e termiche, Al Mureden afferma che nel segmento premium i prezzi sono già quasi equivalenti. Le previsioni più accreditate indicano che il punto di pareggio per tutti i segmenti di mercato potrebbe essere raggiunto entro il 2026. Da quel momento in poi, è probabile che le auto elettriche diventino addirittura più economiche, soprattutto nei segmenti di mercato con prezzi più elevati, come le auto di classe C, D e i SUV.
Ad ogni modo, la transizione verso l’elettrico sarà più lenta nei segmenti di mercato più economici, come le city car e le auto di classe B, che stanno progressivamente scomparendo dal mercato. In questo contesto, Al Mureden sottolinea l’importanza di una politica di incentivi economici mirata, soprattutto per i consumatori con una minore capacità di spesa. Questi possono avviare un circolo virtuoso che favorisce la diffusione delle auto elettriche, permettendo di ammortizzare gli investimenti iniziali e generare economie di scala.