C’è stato un momento storico in cui vivere oltre i 100 anni era una vera e propria rarità. Negli ultimi tempi invece pare che i centenari rappresentino un gruppo demografico in rapida crescita. Il fatto che questo dettaglio stia aumentando ci dà parecchio da pensare. Nello specifico in molti si sono chiesti cosa rende possibile una vita così lunga.
L’argomento è uno dei più dibattuti in ambito scientifico e non. È una questione affascinante e molti studiosi e ricercatori si sono impegnati per scoprire quale sia l’elemento che determina una vita lunga e sana e forse finalmente si è arrivati ad una risposta.
Chi vive 100 anni presenta questa caratteristica
Gli individui con il “dono” della longevità sono stati per anni al centro dell’attenzione scientifica mondiale. Questi particolari individui potrebbero detenere nel loro patrimonio genetico il segreto su come vivere a lungo.
Secondo una ricerca recente ci sono alcuni biomarcatori comuni, tra i quali troviamo il livello di colesterolo e quelli di glucosio, in tutte le persone che vivono oltre i 90 anni.
La ricerca si è basata su un’attenta analisi condotta su circa 44.000 individui, provenienti dalla Svezia. L’1,224 tra questi, ovvero il 2,7%, ha vissuto fino a 100 anni.
Per tutti gli individui presi ad esame sono stati analizzati i biomarcatori legati all’infiammazione, al metabolismo e alla funzione di fegato e reni. Inoltre, sono stati analizzati anche quelli che riguardano malnutrizione e anemia. Tutti questi fattori, in diversi studi pregressi, sono stati associati all’invecchiamento o alla mortalità.
Dopo aver analizzato questi fattori si è giusti alla sorprendente conclusione che tutte le persone che avevano raggiunto il centesimo compleanno presentavano valori più bassi di glucosio, creatinina e acido urico, dettaglio che emerge a partire dai sessant’anni.
Inoltre, le differenze scoperte erano piuttosto piccole considerando il quadro generale. Questo suggerisce un possibile legame tra la salute metabolica, la nutrizione e una particolare longevità.
Nonostante i risultati ottenuti però la ricerca non permette di trarre conclusioni che possano essere definite definitive. Nello specifico su stile di vita o sui geni responsabili dei biomarcatori. Ciò che è certo è che con l’avanzare degli anni potrebbe essere una buona idea monitorare i valori relativi a reni, glucosio, fegato e acido urico