L‘intelligenza artificiale è sicuramente la nuova frontiera della tecnologia ed è molto improbabile pensare di poter fare dei passi indietro e di farne a meno.
L’IA è la disciplina che studia e crea dei sistemi in grado di emulare l’intelligenza umana e il funzionamento del nostro cervello per svolgere delle azioni e dei compiti che sono tipici degli umani come l’apprendimento, il ragionamento e la risoluzione dei problemi.
Sin dal suo primo utilizzo l’intelligenza artificiale ha scatenato numerosi dibattiti e critiche poiché se da una parte si riconosce la sua incredibile utilità in molti ambiti, dall’altra si teme che potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro e crisi economiche.
Per molti l’IA sarà un giorno in grado di superare la coscienza umana, ma non tutti sono dello stesso avviso.
Uno voce che non è dello stesso avviso è quella dell’illustre ingegnere e fisico Federico Faggin, padre del primo microchip.
Faggin nasce a Vicenza, e il 21 ottobre sarà ospite all’auditorium Santa Giulia per presentare il suo ultimo libro, ‘La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura’, dove appunto parlerà di intelligenza artificiale e di coscienza umana.
Il fisico da anni si batte per far comprendere che la coscienza umana non potrà mai essere superata dall’intelligenza artificiale perché a suo avviso: ‘Mentre il programma e i dati di un computer si possono copiare, ciò che proviamo dentro di noi è completamente privato’ e ‘Il computer può trasmettere informazioni ma non potrà mai conoscere il loro significato’.