L’incremento del traffico sul sito di ChatGpt a settembre, che ha superato le 400 milioni di visite settimanali, rispetto ai circa 300 milioni di agosto, sottolinea l’uso diffuso di questa tecnologia di intelligenza artificiale tra gli studenti. Con la riapertura delle scuole, la piattaforma ha visto un notevole aumento dell’uso, alimentando il dibattito sull’etica e l’efficacia dell’uso di chatbot nel contesto educativo. Mentre alcuni vedono in questo fenomeno la fine dei compiti a casa, altri lo considerano un potenziale strumento di apprendimento se utilizzato in modo responsabile.
ChatGpt è in grado di eseguire una vasta gamma di attività, dalla correzione della grammatica inglese alla generazione di saggi accademici e contenuti narrativi. La sua versatilità lo rende attraente per gli studenti di tutti i livelli, dalla scuola elementare all’università. Tuttavia, questa facilità d’uso pone anche delle sfide significative per gli educatori.
Gli insegnanti si trovano di fronte al compito impegnativo di distinguere i testi generati da intelligenza artificiale da quelli prodotti dagli studenti. Strumenti online come ZeroGPT, Open AI Detector, Detect GPT e CopyLeaks promettono di aiutare in questo compito, ma la battaglia è lontana dall’essere vinta. Esistono infatti programmi come Undetectable
, che sono stati sviluppati per eludere i rilevatori di contenuti generati da IA, complicando ulteriormente il lavoro degli educatori.OpenAI, l’organizzazione dietro ChatGpt, ha una sezione FAQ sul suo sito web per affrontare le preoccupazioni degli insegnanti. Una delle domande frequenti riguarda la difficoltà di distinguere tra contenuti generati da IA e quelli scritti da esseri umani. OpenAI ammette che gli strumenti attualmente disponibili non sono completamente affidabili in questo senso. Inoltre, ChatGpt non ha la capacità di identificare o confermare se un determinato contenuto è stato generato da esso o da un’altra IA.
In questo scenario, la strada più sostenibile sembra essere un approccio equilibrato e consapevole all’uso della tecnologia. Molti insegnanti ritengono che, se utilizzato correttamente, ChatGpt potrebbe effettivamente servire come uno strumento educativo prezioso. Potrebbe, ad esempio, essere utilizzato per stimolare la creatività degli studenti, per fornire feedback immediato o per aiutare nella comprensione di concetti complessi. Tuttavia, è fondamentale che sia gli studenti che gli educatori siano pienamente consapevoli delle potenziali implicazioni etiche e accademiche dell’uso di tali tecnologie