Le indagini andavano avanti da un po’ ormai e finalmente La Guarda di Finanza del Comando Provinciale Barletta ha individuato e sventato un locale, situato a Canosa di Puglia, dove erano stati installati cinque computer ad alte prestazioni, trentatré decoder e dodici encoder, oltre che un componente elettronico digitale per codificare il segnale criptato.
I finanzieri de Gruppo di Barletta hanno lavorato incessantemente per contrastare la pirateria televisiva. L’attività info-investigativa è andata avanti per settimane prima di arrivare alla centrale incriminata di aver trasmesso abusivamente i canali della piattaforma SKY.
Negli anni, le pene per questo genere di violazioni si sono particolarmente inasprite. L’introduzione della Legge 93/2023, approvata il 14 luglio 2023, ha portato ad una serie di sanzioni molto più dure per chi trasmette in modo illecito tutti i contenuti protetti da copyright andando contro alla proprietà intellettuale. Le sanzioni riguardano sia chi trasmette illegalmente i servizi e sia chi ne usufruisce.
Dettagli sul nuovo blitz della Guardia di Finanza
Tutta la strumentazione, funzionante a operativa, trovata dai Finanzieri era utilizzata per trasmettere in modo illecito i contenuti della pay tv a migliaia di utenti in tutta Italia, utenti che al momento sono in corso di identificazione. Una volta trovati si partirà alla somministrazione di sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 10 mila euro fino al 2% del fatturato totale realizzato anteriormente alla notifica della contestazione. Non è difficile trovare gli utenti interessati. Il Nucleo per la Frode Tecnologica, infatti, può accedere attraverso l’analisi dei materiali sequestrati ai dati degli utenti. Attraverso queste analisi è possibile accedere agli indirizzi IP e alle informazioni personali di chi usufruiva del servizi tramite l’analisi dei dati di fatturazione.
Ovviamente, pene altrettanto aspre aspettano il gestore della centrale abusiva, accusato di aver violato la normativa sul diritto d’autore. Il responsabile della centrale dovrà rispondere in tribunale delle accuse che gli sono state attribuite. Appena si arriverà ad una sentenza dovrà poi scontare la pena che verrà emanata dal giudizio che seguirà il processo. La pena, oltre a diverse sanzioni economiche, può comportare anche la reclusione fino a 3 anni di carcere.
Inoltre, per legge l’AGCOM può intervenire e oscurare in meno di 30 minuti siti e canali che trasmettono illegalmente tutti i contenuti coperti da copyright.