Già dal 2022 i clienti degli operatori telefonici tradizionali presenti in Italia, che avevano sottoscritto dei contratti con essi, anche da parecchi anni, hanno subito una serie di rimodulazioni atte ad aumentare i costi delle tariffe mensili a causa dell’inflazione.
La rimodulazione infatti non sono altro che delle modifiche unilaterali dei patti contrattuali che i gestori telefonici attuano per aumentare i prezzi di alcune delle promozioni che offrono, previo avviso anticipato. Solitamente all’aumento dei costi sono legati anche dei servizi aggiuntivi come il supplemento di alcuni giga.
Essendo una modifica unilaterale il cliente ha la possibilità di scegliere se accettare il nuovo contratto oppure di rescindere e passare a un’altra compagnia telefonica senza dover pagare nessuna penale.
TIM, uno dei migliori operatori telefonici presente in Italia, ha annunciato ulteriori rimodulazioni per alcuni dei suoi piani tariffari.
In particolare dal 1 dicembre 2023, a causa di ‘esigenze economiche’ la compagnia telefoniche apportare dei cambiamenti ai costi delle tariffe operando un aumento che oscillerà tra 1,99 e 5,40 euro in più al mese.
Non si conoscono ancora le tariffe che subiranno delle rimodulazioni e di conseguenza degli aumenti ma come detto in precedenza il cliente può decidere, in qualsiasi momento, di annullare il contratto e non accettare l’aumento del piano tariffario entro il 31 dicembre 2023. Entro questa data il recesso non avrà dei costi aggiuntivi e il cliente potrà mantenere il proprio numero di telefono pur passando a un’altra compagnia telefonica.
Il recesso può avvenire tramite raccomandata o PEC, oppure contattando l’assistenza clienti o ancora recandosi in un negozio fisico.