Lo scenario si presenta come uno dei migliori, ma cela delle ombre. Infatti, dobbiamo considerare che la filiera aveva registrato nel 2021 una crescita del 23,2% quindi si sta marciando con un trend importante di crescita, ma che procede al ribasso. E, secondo quanto emerso dall’evento annuale di Anie Sit, il primo della neo-associazione nata lo scorso giugno dal Gruppo System Integrator Reti di Tlc di Anie, la situazione potrebbe complicarsi ancora di più.
Luigi Piergiovanni, presidente di Anie Sit, ha lanciato un vero e proprio allarme. Secondo le sue ultime dichiarazioni gli oneri finanziari degli investimenti ricadono tutti sulle casse delle imprese e al momento si parla di un rincaro del 300% in più rispetto al 2022. Questa situazione per l’azienda ha portato ad uno squilibrio in perdita nelle casse di circa 3,8 miliardi di euro.
Secondo il presidente bisognerebbe intervenire per creare una corsia preferenziale per smobilizzare i crediti che derivano da contratti pubblici per le reti a banda ultralarga
sia con le banche che con le società di factoring. Inoltre, secondo Piergiovanni bisogna impegnarsi al fine di compensare al capitale circolante con ristori per permettere così alle imprese di fronteggiare i rincari subiti. Importanti sono anche le politiche di outplacement del personale. Nello specifico, per riuscire a contrastare l’unione tra inflazione e tassi Bce, Luigi Piergiovanni ha presentato tre proposte:I nuovi investimenti dimostrano la rilevanza a livello nazionale del settore delle telecomunicazioni, ma è importante che anche il governo subentri per fornire un maggiore supporto economico pubblico per accelerare la piena operatività delle imprese. Per raggiungere gli obiettivi legati alla digitalizzazione del Paese è importante che tutti i soggetti coinvolti lavorino insieme per trovare le soluzioni migliori per il raggiungimento di questo importantissimo progetto.