Alcune categorie di utenti possono richiedere l’esenzione per una delle tasse meno apprezzate dagli automobilisti, per una serie di ragioni. Ci sono anche sconti che variano da regione a regione. Questi potrebbero restare sostanzialmente uguali anche per il nuovo anno, ma qualcosa cambierà forse per il superbollo. Il governo, con la nuova riforma fiscale sta lavorando per abolirlo. Se questa riforma andasse in porto forse già a partire dal prossimo anno alcuni utenti potrebbero iniziare a pagare meno.
Maggiori dettagli sul bollo auto
Sono tenuti a pagare la tassa automobilistica chi nel pubblico registro automobilistico (PRA) risulta: proprietario di un veicolo e chi è fruitore di un patto riservato di dominio (in caso di leasing o noleggio). La scadenza del bollo dipende dal mese di immatricolazione, dunque va pagato entro l’ultimo giorno del mese in cui è avvenuta suddetta immatricolazione. Dunque, la scadenza annuale segue quella iniziale, quindi se la prima volta il bollo è stato pagato a maggio verrà sempre pagato in quel mese anche per tutti gli anni successivi.
Il bollo si paga alle Poste, presso i rivenditori di tabacchi convenzionati, presso le delegazioni Aci (anche online) e le agenzie di pratiche auto abilitate a questo tipo di transizioni. Per capire a quanto ammonta basta fare un calcolo partendo dai kilowatt della vettura (indicati sul libretto) e la classe ambientale dell’auto in questione. Ad esempio, i veicoli Euro 0 fino a 100 kW pagano 3 euro a kilowatt e 4,50 euro per ogni kilowatt oltre i 100.
Come per l’anno corrente, anche nel 2024 verranno esentate dal pagamento del bollo le auto di proprietà di persone con disabilità che rientrano nella legge 104, veicoli di proprietà di organizzazioni senza scopo di lucro, auto storiche e minicar. Sono esentati anche i veicoli elettrici per i primi cinque anni (in Campania 7 anni) dall’immatricolazione. In alcune regioni (Abruzzo, Lazio, Liguria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’Aosta, Sicilia, Umbria) sono esentati anche i veicoli che si alimentano con GPL, Metano o auto ibride. In Puglia invece sono esentati i veicoli interessati da furto o demolizione. Mentre per le auto storica con più di vent’anni è prevista una riduzione del 50%.
Cos’è invece il superbollo?
I veicoli che hanno una potenza superiore ai 185 kW sono soggetti al pagamento di un’ulteriore tassa aggiuntiva, ovvero il superbollo. L’imposta introdotta prevedeva di raccogliere un maggior gettito fiscale da parte dei proprietari delle vetture sportive e di lusso. Ad introdurla era stato il governo di Mario Monti con i decreti con il nome di “salva-Italia”. Ci sono delle soglie specifiche per ogni veicolo: per i primi cinque anni dall’anno successivo a quello di costruzione è previsto il costo di 20 euro per ogni kW oltre la soglia; tra i 5 e 9 anni il costo è di 12 euro per ogni kW oltre la soglia; tra i 10 e i 14 anni il costo è di 6 euro; mentre tra i 15 o i 19 anni il costo è di 3 euro. Dopo i 20 anni invece non è più necessario pagare il superbollo.
Ad oggi, la maggioranza dei politici è portato ad eliminare completamente il superbollo. Secondo la legislazione vigente il superbollo non sarà più dovuto a partire dal 1 gennaio 2037, ma il governo è pronto ad anticipare i tempi. Nonostante ciò, per poter eliminare il superbollo, potrebbe comunque volerci un po’ di tempo, poiché la delega fiscale dovrebbe entrare nel vivo con una serie di decreti attuativi di peso nel 2024.