ChatGPT: ecco perché le sue risposte hanno un limite di caratteri Gli appassionati di intelligenza artificiale sono particolarmente legati a ChatGPT, eppure il chatbot di OpenAI presenta alcuni limiti, poco conosciuti, che però possono causare delle problematiche agli utenti che ne fanno uso. In particolare, uno dei limiti più grandi è quello imposto al numero di parole e caratteri che possono essere prodotti per ogni domanda.

Questo non è un dettaglio casuale. OpenAI ha deciso di limitare i caratteri che ChatGPT può utilizzare per comunicare con i suoi utenti. Questo perché il suo chatbot è ancora in fase di sviluppo e l’azienda ha deciso di testare e migliorare le sue capacità prima di poter ampliare il limite.

Il limite per ChatGPT

ChatGPT è un sistema di intelligenza artificiale che genera contenuti di tipo testuale sulla base delle richieste dei vari utenti. La sua capacità di produrre parole è però limitata solo per la sua versione gratuita del chatbot, ovvero ChatGPT-3.5. In cosa consiste questo limite? Quando la richiesta di un utente supera una determinata soglia di parole o caratteri, il sistema non riesce a completare la generazione e quindi si interrompe a metà della frase che sta formulando. Il limite è imposto per 500 parole o 4000 caratteri totali.

È possibile testare il limite si può provare a chiedere al chatbot di generare un testo che contenga un numero di parole superiore a 500 parole e a quel punto si può osservare come il testo che si sta formulando davanti ai nostri occhi viene interrotto improvvisamente. Per riuscire ad ottenere testi più lunghi o complessi, basta utilizzare alcuni semplici prompt come “continua” oppure “vai avanti”. Questo permetterà al sistema di riprendere il teso continuando a scrivere e andando così oltre le 1000 parole. Un ulteriore metodo per superare il limite è quello di scrivere la propria richiesta specificando il limite. Ad esempio, se abbiamo bisogno di un saggio da 1000 parole dovremmo chiedere al chatbot di scrivere le prime 500 parole di questo saggio, per poi chiedere di continuare con le restanti 500.

In ogni caso è importante scrivere sempre prompt efficaci e semplici. Limitando il limite di parole si può ottenere ugualmente la nostra risposta utilizzando però un numero inferiore di caratteri.

È possibile aggirare il problema?

L’azienda ha introdotto, oltre che la sua versione gratuita, anche una versione a pagamento: GPT-4. Il modello a pagamento ha un livello linguistico molto più avanzato ed è in grado di elaborare fino a 25.000 parole di testo. In questo modo gli utenti possono usufruire di prestazioni migliori, maggiore contestualità e creatività.

Attualmente la versione premium prevede un costo di 20 dollari al mese e non si sa se le funzioni della versione GPT-4 arriveranno mai anche sul modello linguistico GPT-3.5. Ma per chi vuole provare la versione premium senza alcun costo, c’è un’alternativa. Bing Chat di Microsoft è una valida alternativa che offre alcuni importanti vantaggi. Tra questi troviamo la possibilità di scrivere in altre lingue (tra cui inglese, spagnolo, cinese, francese, tedesco e giapponese); creare contenuti come poesie, codici e canzoni; generare immagini artistiche e soprattutto non ha limiti rigidi sul numero di parole o di caratteri che può gestire.

Il chatbot di Microsoft è completamente gratuito e non richiede registrazione o abbonamenti particolari. Tutto ciò che occorre per utilizzarlo è un account hotmail o outlook. Oltre a quello di Microsoft esistono tante altre piattaforme AI che permettono di utilizzare chatbot senza limiti e gratuitamente.

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