Meta ha svelato un nuovo progetto che prevede la realizzazione di un’intelligenza artificiale che sia in grado di decodificare pensieri cervello umano. La nuova tecnologia permette di esaminare in maniera istantanea le rappresentazioni visive nella nostra mente. L’IA funzionerebbe grazie alla cattura movimento cerebrale durante un singolo secondo e poi, con i dati raccolti, pare sia in grado di creare una rappresentazione di ciò che ha elaborato.
La tecnologia è stata descritta dagli sviluppatori come un passo decisivo verso l’esaminazione in tempi reali dei processi che si svolgono all’interno delle diverse zone cerebrali umane. Per fornire una rappresentazione dei pensieri questa sfrutta la magnetoencefalografia. Essa è particolare tecnica di neuroimaging per nulla invasiva che è in grado di misurare i campi magnetici riprodotti dalla attività neurale. Esaminando poi i segnali ritratti nella MEG, i ricercatori potranno mappare e studiare l’attività neuronale in pochi minuti.
Le caratteristiche dell’intelligenza artificiale targata Meta
La tecnologia ideata da Meta funziona attraversando tre fasi principali. Prima che si abbia l’interazione diretta col cervello, vengono create delle immagini e degli insiemi da sottoporre al paziente per capire meglio ciò che andrà poi riprodotto. Essenzialmente l’immagine si scompone in un altro formato che l’intelligenza artificiale è in grado di comprendere ed esaminare. Nella fase successiva vengono poi organizzati i dati ricavati dalla magnetoencefalografia con le immagini del primo step. L’intelligenza artificiale va poi a generare un contenuto basante sulle rappresentazioni cerebrali. In pratica prende tutte le informazioni e le unisce in una sola immagine.
Si tratta potenzialmente di una tecnologia che se funzionante come ci si aspetta potrebbe avere delle applicazioni molto vaste. Potrebbe infatti essere utilizzata per implementare l’esperienze della realtà virtuale e anche per aiutare coloro che hanno perso ogni capacità di parlare. La tecnologia però è ancora alle prime fasi. Durante le sperimentazioni il team di ricercatori Meta ha notato che sebbene la decodificazione della MEG sia davvero veloce, non è però sempre molto efficiente nel generare delle immagini. Quest’ultime vanno a rappresentare soltanto alcune caratteristiche e non i dettagli specifici. Ci sono poi anche da considerare le diverse questioni etiche, legate alla preservazione della privacy mentale. L’azienda tuttavia è soltanto una delle tante che sta lavorando assiduamente in questo campo.
Le IA in medicina
Un differente studio condotto dall’Università della California ha mostrato le possibili capacità di un’intelligenza artificiale nel ricreare la musica che si sta ascoltando in un determinato momento. L’esperimento condotto ha portato alcuni partecipanti a pensare al brano dei Pink Floyd Another brick in The Wall e la tecnologia è stata proprio in grado di generare un audio molto simile a tale canzone.
Per non parlare poi dei progressi dell’intelligenza artificiale nel campo della neurotecnologia che potrebbe portare delle applicazioni tali da cambiare la vita delle persone aventi disabilità fisiche. Un report infatti ha mostrato che l’impianto di un microchip nel cervello di una persona a quadriplegica ha portato a dei risultati a dir poco sorprendenti. Queste scoperte mostrano l’alto potenziale delle trasformazioni dell’intelligenza artificiale nel settore riabilitativo e sanitario. Se poi questa dovesse arrivare alle profondità biologiche, toccando le molecole, le possibilità poi saranno davvero infinite e le applicazioni incredibili.