Ed è proprio su una provocazione che si fonda la nuova proposta di Musk: pagherà un miliardo di dollari a Wikipedia se deciderà di cambiare il suo nome in “Dickipedia”. Il gioco di parole nasce dall’unione di Wikipedia e dick. Questo può sembrare solo la battuta di un miliardario capriccioso, ma in realtà è solo l’ultimo gradino di una faida che va avanti da anni.
La disputa aveva avuto inizio nel 2019 quando Elon Musk in un suo commento aveva criticato la pagina a lui dedicata sulla nota enciclopedia digitale. Successivamente aveva poi suggerito che la sua pagina Wikipedia avrebbe dovuto concentrarsi sulla sua leadership e non sulle sue attività di investimento, secondo Musk inesistenti. Ma non è finita qui. Un anno dopo Musk torna a parlare di Wikipedia dicendo con un commento che non tanto implicitamente aveva accusato il servizio online di distorcere la realtà.
Così arriviamo al 2022 quando l’imprenditore ha accusato Wikipedia di portare avanti un pregiudizio di sinistra.A queste ultime accuse Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, ha risposto con un commento altrettanto irriverente, affermando che leggere troppo Twitter può rendere stupidi.
Quindi l’ultima critica provocatoria di Musk è solo la punta dell’iceberg. Dopo la sua “offerta” Musk ha commentato la situazione online affermando di non comprendere perché l’enciclopedia online continui a chiedere soldi ai suoi utenti. L’imprenditore, infatti, si sofferma sul fatto che i soldi non siano necessari per far funzionare il servizio. Aggiungendo che quelli erano solo dubbi di “mente curiose” che vogliono solo sapere la verità. D’altro canto, la risposta può essere facilmente trovata nelle note in fondo pagina sulla pagine principale di Wikipedia. Come si legge in quelle righe, Wikipedia gestisce oltre 25miliardi di visualizzazioni al mese e oltre 44milioni di modifiche alle proprie pagine ogni mese. Questo richiede costi operativi sostanziali che giustificano la richiesta di denaro. Inoltre, la Wikimedia Foundation impiega una serie di revisori finanziari di terze parti, i cui rapporti vengono resi disponibili anche al pubblico.