Il 2024 si preannuncia come un anno cruciale per l’industria aerospaziale e per chi è appassionato di osservazione celeste. Sarà l’anno in cui la competizione per l’orbita bassa terrestre si intensificherà notevolmente, con un aumento significativo del numero di satelliti destinati a vari scopi, dalla telecomunicazione alla navigazione. SpaceX, con il suo progetto Starlink, sarà uno dei principali attori di questa nuova fase di espansione spaziale.
Satelliti: cosa aspettarsi dal 2023?
Una delle innovazioni più rivoluzionarie in arrivo è il servizio Starlink Direct to Cell. Questa tecnologia permetterà ai telefoni cellulari di connettersi direttamente alla rete satellitare di Starlink senza la necessità di hardware aggiuntivo, funzionando come una normale connessione 4G o 5G. Questo servizio richiederà un numero maggiore di satelliti in orbita bassa rispetto a quelli attualmente utilizzati da Starlink per fornire connettività a case, aziende, veicoli terrestri e marittimi, e aerei.
Per far fronte a questa crescente domanda, il ritmo dei lanci di satelliti da parte di SpaceX è destinato ad aumentare. Secondo fonti interne all’azienda, riportate da Ars Technica, si prevede che il numero di lanci nel 2024 raggiungerà 144, un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Ognuno di questi porterà in orbita una media di 20 satelliti, il che significa che oltre 2.800 nuovi satelliti saranno posizionati in orbita nel corso dell’anno.
Tuttavia, SpaceX non sarà l’unico attore in questa corsa all’orbita bassa. Amazon continuerà a sviluppare il suo Project Kuiper, mentre la Cina sta avanzando con il suo “progetto GW“, che prevede la messa in orbita di quasi 13.000 satelliti. Altri progetti, come il BlueWarker 3 di AST SpaceMobile e il progetto OneWeb/WorldVu, stanno anche loro cercando di guadagnare terreno, sebbene siano ancora in fase iniziale.
Questo aumento esponenziale del numero di satelliti pone diverse questioni critiche. Gli scienziati hanno già espresso preoccupazioni riguardo all’inquinamento dell’orbita bassa e ai potenziali rischi di collisione tra oggetti spaziali. Inoltre, l’incremento del traffico orbitale potrebbe interferire con i radiotelescopi e altre attività di ricerca scientifica. Insomma, il 2024 sarà un anno di grandi cambiamenti e sfide per l’industria spaziale!