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Nello spazio i raggi gamma sono in grado di tagliare in due le stelle

Le stelle di grandi dimensioni, arrivate alla fine della loro vita, esauriscono il loro combustibile. Questo porta ad alcuni straordinari eventi che hanno un grande valore scientifico. I giganteschi corpi celesti prendono la loro linfa vitale da reazioni di fusione nucleare di proporzioni titaniche. Nel momento in cui arrivano alla fine del loro ciclo vitale queste collassano e si trasformano in vere e proprie supernove. Ed è da qui che partono i nuovi studi di alcuni ricercatori spaziali.

Gli scienziati sono ancora impegnati in intensi studi per riuscire a comprendere pienamente come avviene questo processo e soprattutto come fa il nucleo residuo a trasformarsi in un buco nero oppure in una stella molto densa di neutroni.

Un team di scienziati della New York University è riuscito ad analizzare, almeno in parte, lo straordinario fenomeno che potrebbe avere origine dal collasso di un nucleo di una stella. Infatti, forze potenti che agiscono all’interno di un certo tipo di stella di neutroni potrebbero irrompere ed arrivare ad avere una potenza tale da poter tagliare come una lama un oggetto cosmico attraverso l’emissione di intense raffiche di radiazioni.

Dove nascono i raggi gamma che tagliano le stelle?

Partendo da questa ipotesi, gli scienziati della NYU, hanno pubblicato la loro ricerca in un articolo di prestampa che sta attendendo la revisione paritaria. All’interno di questo articolo viene spiegato come hanno ricreato in simulazione la creazione delle forze che agiscono all’interno di un magnetar.

Questo è un tipo di stella di neutroni molto particolare, con un campo magnetico estremamente potente. Spesso la potenza di questo campo magnetico si è rivelato essere più forte di una stella di neutroni tipica, e questo vuol dire che è immensamente più potente di campi magnetici con una potenza molto più ridotta, come quello terreste.

Il punto di partenza di questi studi è stato quello di comprendere l’origine delle raffiche di raggi gamma. Studi recenti, infatti avevano proposto che buchi neri e magnetar potrebbero essere una fonte di questi raggi. Secondo i calcoli condotti dalla NYU le radiazioni, focalizzate da questi potenti campi magnetici, all’interno di un magnetar appena nato potrebbero addirittura scavare all’interno di denso materiale stellare. Cosa vuol dire? Che potrebbe riuscire a tagliare in due anche una stella.

Questo potente fascio di energia è stato chiamato dai ricercatori “lama relativistica” e si proietta per una certa distanza. Questo dettaglio in particolare potrebbe spiegare l’osservazione di alcune raffiche di raggi gamma che durano molto più di quelle tipiche che sono già state studiate in precedenza e che si spengono ed accendono in pochissimi secondi.

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Pubblicato da
Margareth Galletta