Non è un caso che la presentazione dell’emendamento sia avvenuto proprio poche ore dopo l’assegnazione dei diritti Tv a DAZN e Sky. Infatti, le due pay tv hanno deciso di rilevare tutti i pacchetti disponibili proprio successivamente alle rassicurazioni su un futuro rafforzamento della lotta contro il pezzotto. Questo fenomeno, infatti, provoca ingenti danni ogni anno all’intero sistema di trasmissione nazionale italiano.
Lo specifico scopo dell’emendamento è quello di inasprire ancora di più la legge Mollicone atta a combattere la pirateria. Questa legge ha introdotto il blocco entro 30 minuti di tutti i siti che trasmettono in diretta contenuti coperti dal copyright. La normativa è stata approvata proprio lo scorso luglio e prevede che tutte le pay tv devono comunicare all’AGCOM tutti i siti web pirata.
In questo modo l’Autorità potrà poi segnalarli ai provider che si occuperanno immediatamente di bloccarli.Con le ultime novità, introdotte dall’emendamento, si intende accelerare ancora di più questo processo. Questo può avvenire se le stesse emittenti televisive e tutte le piattaforme di streaming possono indicare ai provider quali sono i siti web pirata. Evitando il passaggio diretto con l’AGCOM potrebbe infatti far risparmiare tempo prezioso nel processo di chiusura dei siti pezzotti.
Ci sono però alcuni dubbi a riguardo. Le stesse società di comunicazione hanno pubblicamente espresso le proprie perplessità in merito poiché non vorrebbero doversi fare carico anche della responsabilità di oscurare i siti web in questione senza un ordine da parte dell’AGCOM. Il timore di tutte le aziende è quello di ritrovarsi sommersa da cause legali, prospettiva che ovviamente non è particolarmente allettante.
La pirateria mina la creatività, il merito e l’economia, oltre che la legalità stessa. Approfittando di mezzi illegali per diffondere contenuti a pagamento minano l’intera società nel suo complesso. Combatterla richiede una sinergia globale: legislazione adeguata, educazione del consumatore e tecnologie avanzate.