Lo sappiamo bene che i messaggi vocali sono utilizzati da tutti e spesso se ne fa anche un uso sconsiderato. Tra amici o anche in ambito lavorativo, sono tante le note vocali che tutti noi inviamo ogni giorno. Sicuramente le note, così come in generale WhatsApp, hanno rivoluzionato completamente il modo di comunicare e col tempo nuovi software e aggiornamenti hanno arricchito le modalità di scambio delle informazioni a distanza.
I messaggi vocali di WhatsApp sono pericolosi?
Secondo alcuni sondaggi, ogni giorno in tutto il mondo vengono mandati più di 200 milioni di note vocali grazie all’app di Meta (e alle sue amiche Messenger e Instagram). Ovviamente le note vocali hanno il loro lato positivo e sono estremamente utili. Ad esempio, nei casi in cui dobbiamo tenere le mani lontane dal cellulare. Infatti, basta selezionare l’apposito “comando” per poter mandare audio senza dover toccare lo schermo.
Ma come sempre, soprattutto nel mondo della tecnologia, le note portano anche alcuni disagi. Alcuni di questi sono connessi all’ormai super dibattuto tema della privacy. Si parla sempre di privacy a maggior ragione quando questa viene violata. I messaggi vocali non sono pericolosi, soprattutto quando vengono usati nel modo giusto, ma ci sono alcuni risvolti che possono rivelarsi pericolosi.
Come sappiamo tutti le note non hanno limiti di tempo e possono essere inviate note lunghe anche due ore. In questi casi le note possono diventare uno strumento particolarmente aggressivo. Chi riceve una nota vocale è obbligato a fermarsi per poter ascoltare ciò che gli viene detto e ovviamente più lungo è il messaggio e più aumenta il tempo che il destinatario deve dedicare all’ascolto.
È un bene inviare le note?
Ci sono casi in cui le persone usano le note vocali senza avere l’effettiva necessità di farlo. Inviare un messaggio di testo, piuttosto che uno vocale, dà al destinatario la libertà di gestire il proprio tempo e il messaggio senza che questo possa creare dei problemi.
Inoltre, l’anteprima di un messaggio svela già di cosa si sta parlando, cosa che non accade con i vocali. Questo dettaglio porta il destinatario a doversi appartare perché non sa cosa verrà detto all’interno del messaggio. Non dobbiamo dimenticare poi che a differenza delle telefonate, le note vocali non permettono di interagire e quindi che ne riceve una può solo “subire passivamente” quello che a tutti gli effetti è un vero e proprio monologo.
Possono poi esserci casi in cui una persona non ha voglia di ascoltare qualcuno parlare per tanto tempo. Quindi è necessario che tutti gli utenti siano responsabili e coscienziosi. Come ogni cosa anche per le note vocali è importante farne un uso attento e morigerato. Ed è proprio per questo che gli esperti consigliano di evitare il più possibile di inviare note vocali poiché possono essere una fonte di disagio per chi li riceve.