Nel corso dell’evento è stato proiettato un breve video accompagnato dall’amministratore delegato George Zhao. Il video mostra una persona che osserva uno smartphone con in esecuzione un’app sulla finestra che viene mostrata intorno alla fotocamera frontale del dispositivo. La persona protagonista del video dirige poi il suo sguardo proprio in quella zona e l’app si apre a schermo intero senza che la persona abbia toccato lo schermo del proprio smartphone.
Non è la prima volta che si parla di una possibile interazione tra dispositivi elettronici e la tecnologia che permette il controllo tramite lo sguardo. Infatti, soprattutto per alcuni sistemi indirizzati a persone con disabilità questa tecnologia viene già utilizzata da anni. Nonostante ciò, gli svariati tentativi di rendere la tecnologia mainstream non hanno mai funzionato. Finora sia su mobile che su PC ci sono stati parecchi fallimenti in merito nonostante questa tecnologia sia un tassello fondamentale nel mondo dei visori
per la realtà aumentata e quelli per la realtà virtuale. Ora invece possiamo assistere ai primi concreti tentativi di integrazione grazie alla proposta di Honor.Inoltre, l’azienda ha dichiarato che il suo Magic 6 sarà in grado di eseguire svariate richieste avanzate da parte dei loro utenti. Un esempio può essere quello di mostrare tutti i video utilizzato determinate caratteristiche o parametri che possono essere filtrati sulla base di ulteriori parametri e in questo modo dare vita ad una sorta di montaggio riassuntivo.
Oltre queste brevi informazioni, purtroppo, non ci sono state fornite ulteriori informazioni. Non è stato detto nulla sui casi d’uso, né è stato spiegato come la tecnologia Magic Capsule funzioni concretamente. Inoltre, Zhao ha affermato che lo sguardo sarà solo uno dei parametri che i nuovi smartphone valuteranno per interpretare le intenzioni degli utenti. E inoltre ha riferito che ci sarà l’intervento dell’intelligenza artificiale.
In particolare, è questo dettaglio ad attirare l’attenzione di appassionati ed esperti. In molti si chiedono, infatti, come la nuova proposta Honor si sia integrata con l’AI per la creazione di questa particolare tecnologia.