Un episodio inquietante di frode bancaria è avvenuto a fine agosto, quando un uomo si è recato all’ufficio denunce della questura di Novara per segnalare una truffa che lo ha visto perdere oltre 40.000 euro dal suo conto corrente.
Truffa della banca: fate attenzione ai malintenzionati online!
La vittima ha raccontato di aver ricevuto un SMS sul suo cellulare che lo avvertiva di un accesso non autorizzato al suo conto. Preoccupato, ha cliccato sul link fornito nel messaggio e poco dopo è stato contattato da una persona che si è presentata come un operatore informatico della sua banca. Quest’ultimo lo ha informato di alcuni tentativi di prelievo sul suo conto e gli ha detto che per bloccare l’attività sospetta era necessario autorizzare un’operazione attraverso l’home banking.
Convinto dalla plausibilità delle parole dell’operatore, la vittima ha seguito le istruzioni fornite. Solo dopo aver completato l’operazione si è reso conto della possibile frode e ha contattato la sua banca, scoprendo che aveva autorizzato numerosi pagamenti per un totale di oltre 40.000 euro.
Gli agenti di polizia hanno iniziato le indagini e scoperto che i pagamenti erano stati effettuati attraverso il canale “CBILL” a favore di Equitalia. Ulteriori verifiche hanno confermato che il conto corrente era effettivamente intestato a Equitalia e che il truffatore aveva utilizzato il denaro per saldare i propri debiti fiscali. A seguito di questa scoperta, è stata inoltrata una richiesta urgente per bloccare ulteriori operazioni e congelare la somma sottratta.
Le autorità hanno anche avviato una procedura per identificare il beneficiario effettivo dei fondi. Dopo aver ottenuto un decreto di restituzione delle somme dalla Procura della Repubblica, la vittima è stata in grado di recuperare l’intero importo che le era stato sottratto. Le indagini sono continuate fino all’identificazione del presunto autore della truffa, che è stato segnalato all’autorità giudiziaria per vari reati, tra cui accesso abusivo a sistema informatico, truffa aggravata, appropriazione indebita, autoriciclaggio ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria.
Questo caso serve come un severo monito sull’importanza di essere sempre vigili e scettici quando si tratta di comunicazioni finanziarie, specialmente quelle che arrivano attraverso canali non ufficiali come SMS o email. La sofisticazione delle tattiche di ingegneria sociale utilizzate dai truffatori è in costante aumento, rendendo fondamentale l’educazione del pubblico su come proteggersi da tali minacce.