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Perché le streghe hanno il capello a punta e un naso lungo?

Leggende e storie macabre con protagonisti spaventosi con il quale i genitori spaventavano i loro bambini sono esistite per secoli. Con la letteratura e con l’ingresso del cinema queste figure misteriose hanno raccolto sempre più interesse. Le più particolari e coloro che ci vengono in mente quando pensiamo alla festa di Halloween sono sicuramente le streghe. Come è riuscita ad ottenere le fattezze che conosciamo oggi? Perché, come nel Mago di Oz, esse hanno la pelle verde un naso lungo è il tipico cappello a punta?

Cerchiamo di dare una risposta a tali curiosità aumentando la nostra conoscenza del folklore oltre che entrare ufficialmente nello spirito di Halloweenesco

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Perché le streghe hanno spesso il solito aspetto

Secondo gli studiosi del campo, il cappello a punta potrebbe essere una raffigurazione delle donne quacchere. Si trattava di una setta religiosa che fu accusata di stregoneria durante il diciassettesimo secolo. Ci sono però anche fonti risalenti a molti anni prima in cui i capelli venivano chiamati “Judenhut” ed invece erano utilizzati dagli ebrei.

L’abito lungo e nero era invece caratterizzante delle donne di una certa età, ma ancora carismatiche appartenenti al Rinascimento. Il colore così scuro è solitamente associato alla magia oscura e alla figura del diavolo. Per tale ragione, presto questa tipologia di vestiario divenne un simbolo della malvagità.

La pelle verde risale, come accennato nel paragrafo precedente, alla rappresentazione filmica del mago di Oz del 1939, in cui nel mondo fantastico a spiccava la Città di smeraldo. Infatti, prima dell’uscita cinematografica, le streghe avevano ancora la pelle rossastra e bianca.

E il naso? Perché è tanto grande e ricurvo? Esso veniva utilizzato nella rappresentazione delle streghe e anche degli ebrei. Indubbiamente, stiamo parlando di un simbolo di discriminazione sia misogina che antisemita. Una caratteristica che indicavo una forte malvagità e la bruttezza.

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Pubblicato da
Rossella Vitale