L’offerta di Elon Musk di utilizzare il sistema satellitare Starlink per fornire connessioni Internet a Gaza ha sollevato preoccupazioni da parte del governo israeliano. Shlomo Karhi, il ministro israeliano per le Comunicazioni, ha espresso timori che Hamas possa sfruttare questa tecnologia per scopi terroristici. Ha suggerito che Musk potrebbe condizionare l’uso di Starlink al rilascio di cittadini israeliani rapiti da Hamas.
Starlink: le rassicurazioni di Elon Musk
In risposta, Musk ha assicurato che adotterà misure straordinarie per garantire che Starlink venga utilizzato solo per scopi umanitari. Ha inoltre dichiarato che effettuerà controlli di sicurezza sia con il governo statunitense che con quello israeliano prima di attivare qualsiasi terminale a Gaza.
La Palestine Telecommunications Company (Paltel) ha annunciato il ripristino graduale delle linee telefoniche e di Internet a Gaza, che era stato interrotto a seguito degli attacchi israeliani. Questo ripristino potrebbe ridurre la necessità immediata di Starlink (un sistema di satelliti di SpaceX che fornisce connessioni Internet a banda larga) nella regione. Il sistema è stato precedentemente utilizzato in altre situazioni di emergenza, come la guerra in Ucraina e il terremoto in Emilia Romagna, per fornire connettività in aree in cui le infrastrutture tradizionali erano state danneggiate o erano inaccessibili.
L’offerta di Musk è arrivata in risposta a un post di Alexandria Ocasio-Cortez, che aveva criticato il blocco delle comunicazioni a Gaza. La politica americana ha sottolineato che gli Stati Uniti sono sempre stati contrari a queste pratiche di isolamento. La questione ha anche sollevato interrogativi più ampi sulla responsabilità delle aziende tecnologiche in contesti geopolitici complessi. Mentre Starlink potrebbe fornire un servizio vitale, la sua implementazione in aree di conflitto solleva questioni etiche e di sicurezza che vanno ben oltre la semplice fornitura di accesso a Internet.