Il mondo IPTV sta comportando diversi danni alla pay TV italiana. Da diverso tempo infatti le istituzioni fanno in modo di combattere contro questa forma di illegalità nel miglior modo possibile.
Sono diverse le forme con cui l’IPTV si manifesta e una di queste consiste nel card sharing. Tutti ricorderanno il periodo del boom nei primi anni 2000, con questo fenomeno che andò avanti per molto tempo. Con l’introduzione di nuove strumentazioni da parte dei colossi del mondo della TV a pagamento, il tutto scomparve rapidamente, complice anche l’introduzione di iCAM da parte NDS in grado di migliorare nettamente la resistenza del sistema utile per l’accesso condizionato Videoguard.
Proprio per questo motivo il malviventi sono ritornati ad utilizzare dei decoder ufficiali e schede di abbonamento legali per trasmettere il segnale. Ora però tutto sarebbe tornato di moda.
Il card sharing torna a far paura nell’ambito IPTV
Card sharing significa “condivisione della carta” e porta alla condivisione dei diritti di un abbonamento acquistato in maniera lecita tramite alcuni codici utili per decriptare il segnale video.
La situazione è differente rispetto alle IPTV. Queste infatti necessitano di un’infrastruttura utile per la distribuzione del flusso video a cui si affianca un’altra infrastruttura di produzione dei flussi dove questi vengono ricodificati in qualità più scarsa.
Il card sharing invece non necessita di infrastrutture siccome quelli che vengono distribuiti sono dei codici molto brevi facilmente gestibili. Questi sono anche giustificabili nel traffico di rete ed è per questo che diventano più pericolosi e difficili da individuare.
Sembra che il fenomeno stia ritornando d’attualità, purtroppo per la pay TV italiana. Vedremo quali saranno i risvolti prossimamente.