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Amante dei gatti? Trova il micio in meno di 30 secondi nell’illusione

L’immagine che vi sottoponiamo sembra inizialmente banale, ma in realtà nasconde un piccolo gattino camuffato tra gli oggetti della stanza in cui è ritratto. Anche per coloro che sono molto attenti, questa illusione è assai complicata.

Stai attento però: se superi i 30 secondi perderai la sfida. Non tutti sono in grado di superare questo difficile test visivo. Questo gioco è diventato famoso sui social media ed ha scatenato una caccia al gatto (nel senso più innocuo del termine), capace di incuriosire gli utenti di tutto il web, grandi o piccoli, nel tentativo di scovare l’adorabile animaletto. Mentre alcuni riescono a scovare il gatto in pochi secondi, altri impiegano anche tanti minuti. Non tutti però sono concordi nel dire che tale sfida sia difficile.

Il gatto ninja

Il gatto ha la capacità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante, utilizzando colori e forme simili a quelli degli oggetti di arredo. Sarà un ninja? Questa sfida visiva non solo rappresenta un passatempo divertente, ma anche un esercizio utile per allenare la mente migliorando la capacità di osservazione

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Gli esperti affermano che giochi come questo siano capaci di aiutare a sviluppare il senso di attenzione al dettaglio, la velocità di elaborazione e anche la propria concentrazione. Tutte queste sono competenze fondamentali nella vita umana. Riuscirai a battere i prognostici? Tirati su le maniche, attiva lo sguardo e vinci!

Il potere dell’illusione

L’illusione ottica è un’immagine capace di prendersi gioco facilmente del nostro cervello. Queste immagini affascinano da secoli gli umani e hanno permesso agli scienziati di comprendere le nostre capacità cerebrali.

Molte persone ne sono affascinate perché esse sono in grado di creare immagini che possono sembrare reali. Gli artisti le usano per creare le proprie opere, in modo tale che risultino allo spettatore tridimensionali. Uno dei più famosi è Maurits Cornelis Escher. Avete mai visto i suoi dipinti? ti fanno dubitare di te stesso, sicuramente avrete visto la “Relatività”, una delle sue opere più conosciute al mondo.

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Pubblicato da
Rossella Vitale