Due emendamenti della maggioranza, a nome di Salvo Pogliese di Fratelli di Italia e anche di Mara Bizzotto della Lega, sono stati approvati in Commissione Industria per porre fine alla pratica che consente agli operatori di TLC di creare offerte differenziate per i possibili sulla base dell’operatore da cui provengono i clienti.
Questi emendamenti mirano quindi a fermare l’“operator attack”, cioè l’elaborazione di promozioni selettive su misura che tengono conto dell’operatore di appartenenza iniziale.
Cosa ne pensa l’Antitrust su queste offerte
Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, le pratiche anti-concorrenziali possono avere un impatto negativo sulle nuove aziende che entrano nel mercato della telefonia mobile. Ciò potrebbe portare alla stagnazione degli operatori emergenti e, in alcuni casi, alla loro uscita dal settore. Questa situazione potrebbe anche ridurre la pressione competitiva sui fornitori tradizionali, che finora ha invece portato molti vantaggi ai consumatori. L’autorità ha chiesto sia al governo che al parlamento di includere questa modifica nella legislazione annuale sulla concorrenza al più presto.
L’Antitrust, oltre alla problematica della concorrenza, ha evidenziato la necessità di proteggere gli utenti. Il tribunale di Milano e le Autorità hanno già sanzionato le offerte a causa della mancanza di totale trasparenza per le voci di costo incluse nel prezzo finale della tariffa. Questo è un aspetto fondamentale che deve essere sempre tenuto in considerazione, soprattutto quando si tratta le promo possono risultare poco chiare.
Gli analisti di Intermonte sostengono che l’approvazione della misura porrebbe fine alla guerra tra gli MVNO e Iliad. Nella faida i grandi operatori hanno scelto di ridurre il proprio ARPU per riottenere una fascia di clienti a basso reddito. La misura rappresenterebbe un importante passo in avanti per il settore delle telecomunicazioni in Italia, a beneficio sia degli utenti che delle aziende operanti nel settore.