Per riuscire a comprendere se uno scenario simile è possibile, alcuni scienziati hanno deciso di coltivare una serie di embrioni di topo in condizioni di microgravità. Alla guida dell’esperimento c’è l’Università di Yamanashi ed è avvenuto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Lo studio condotto si fonda sull’idea di base che suggerisce che gli embrioni dei mammiferi potrebbero essere in grado di sopravvivere nello Spazio, almeno inizialmente.
Gli embrioni di topo sono stati fecondati dai ricercatori sulla Terra. Successivamente sono passati al congelamento di questi embrioni che poi sono stati inviati nello Spazio. Come abbiamo detto poco fa, l’esperimento è stato spostato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Una volta arrivate qui le cellule vengono scongelate e coltivate. Qui l’esperimento passa in mano ad alcuni astronauti esperti. Questi in condizioni di gravità simulata e in condizioni di microgravità continuano con lo studio sugli embrioni di topo.Dai dati emersi fino ad ora, il tasso di sopravvivenza di entrambe le colture che si trovavano a bordo della ISS è stato inferiore a quello che invece è stato registrato sulla Terra. C’è da dire però che gli embrioni sopravvissuti sono riusciti a svilupparsi normalmente. Questo è sicuramente un segnale incoraggiante soprattutto se si considerano i diversi fattori che entrano in gioco. Primo fra tutti sicuramente c’è il trasporto degli embrioni e il loro congelamento. Questi processi potrebbero aver portato ad un abbassamento del numero di embrioni sopravvissuti.
Per il momento però, l’esperimento prende in considerazione solo la fase iniziale dello sviluppo embrionale. È per questo che sono necessari ulteriori studi per verificare come la microgravità insieme anche alle radiazioni cosmiche influiscono sulla crescita dei feti dei mammiferi soprattutto in vista di possibili viaggi nello spazio che possono essere sempre più lunghi e frequenti.