Secondo quanto viene riportato in una nota, Vodafone dovrà fornire una serie di servizi a Vodafone Spagna che avranno un controvalore annuo di 110 milioni di euro. Inoltre, fornirà a Zegona un contratto di licenza che le permetterà di poter utilizzare ancora il marchio Vodafone in Spagna. Questo verrà concesso però solo per un periodo massimo di dieci anni. Inoltre, sono previsti una serie di ulteriori accordi transitori a lungo termine. Questi riguarderanno soprattutto alcuni servizi quali l’accesso alla contrattazione, l’IoT, i servizi dell’operatore e il roaming mobile.
L’accordo rappresenta un passaggio chiave per Vodafone, come dichiarato da Margerita Della Valle CEO di Vodafone. Infatti, l’idea dell’azienda è quella di focalizzarsi sulla crescita e sull’avanzare delle risorse nei mercati che hanno una struttura maggiormente sostenibile e che sia sufficiente a livello locale. Inoltre, Della Valle sottolinea che il mercato spagnolo è ormai diventato sfidante, con dei ritorni che al momento risultano estremamente bassi.
Tutt’altra prospettiva è invece quella di Eamonn O’Hare, presidente e amministratore delegato di Zegona.
O’Hare si è dichiarato entusiasta di questo nuovo accordo e dalla possibilità di tornare attivi nel mercato delle telecomunicazioni spagnolo. È già la terza opzione di questo tipo portata avanti dall’azienda (prima c’erano state Telecable ed Euskaltel). E con questi presupposti l’azienda si pone l’obiettivo di creare un servizio eccezionale per tutti i clienti spagnoli migliorando l’efficienza e riducendo la complessità delle iniziative commerciali. L’idea di base di Zegona è quella di lanciare una raccolta di azioni che abbiano un obiettivo di 300-600 milioni di euro di proventi lordi attraverso il collocamento di tipo istituzionale di una serie di nuove azioni ordinarie. Questo lancio è previsto prima ancora del completamente dell’operazione e non rappresenta una condizione dell’acquisizione.Niente cambia, secondo quando riportato dal quotidiano El Economista, per quanto riguarda il gruppo Saudi Telecom Company (Stc) che ha invece informato in modo ufficioso il governo spagnolo della sua intenzione di mantenere la sua partecipazione attuale al 4,9% e di rinunciare ad aumentarla a 9,9%. La decisione arriva in seguito ad una serie di polemiche che sono state generate dall’annuncio della transizione, che è stata ritenuta particolarmente controversa dal governo. Questo perché fa riferimento all’azienda considerata più strategica del Paese. Queste indiscrezioni non sono state confermate. Alcune fonti del Governo hanno fatto riferimento al fatto che la società Telefónica è quotata in borsa e quindi qualsiasi valutazione finirebbe per essere particolarmente sensibile sui mercati.