In Italia la tecnologia riguardante le televisioni è piuttosto indietro rispetto agli altri paesi del mondo, dov’è questa è altamente sviluppata e continua ad andare avanti. Da noi invece solo a gennaio prossimo arriverà la seconda generazione del digitale terrestre chiamata DVB-T2.
Fare invece che il futuro della tv sia legato completamente ad Internet e gli investitori del settore pubblicitario ne sono assolutamente consapevoli. Al contempo anche i produttori delle Smart Tv stanno cambiando strategia per introdurre dei sistemi operativi universali, come ad esempio Google Tv, Roku OS, Android TV o Amazon Fire TV.
In pochi riconoscono i vantaggi del migliorare il sistema operativo delle smart tv, concentrandosi sullo sviluppo e la gestione via Internet. Uno di questi è quello proprio di controllare i contenuti, compresi quelli pubblicitari, che ogni utente visualizza quando ricerca una serie o un film da guardare. Con questa tecnologia invece si può scegliere esattamente cosa vedere sulle proprie televisioni tra i contenuti delle diverse piattaforme, quali Netflix, Prime Video, Disney+ e YouTube.
Se già questi sistemi operativi sono un passo avanti, la tecnologia sta per sorprenderci ancora una volta
. In un prossimo futuro le televisioni offriranno programmi personalizzati grazie agli accordi commerciali tra chi hai intenzione di sfruttare le potenzialità dei sistemi per mostrare servizi o prodotti. Un esempio palese di quanto sia vicina questa svolta è l’accordo stipulato tra Home Depot e Vizio, segnando l’inizio dell’addio ufficiale alla TV come le conosciamo. Le tecnologie in progetto hanno tre elementi fondamentali in comune. Sono infatti basate sull’utilizzo di Internet, riescono a coprire le spese tramite le pubblicità e proporranno spot personalizzati per ogni singolo utente in base al tracciamento del target di riferimento.Cosa che in molti apprezzeranno e che queste saranno quasi del tutto gratis, come la tv tradizionale che è trasmessa via satellite o via radio. La differenza sostanziale è che quest’ultima non può tracciare l’utenza ed è molto meno valida per gli investitori pubblicitari. Per spiegare il meccanismo basta pensare al funzionamento delle sponsorizzazioni sui social, che avvengono più o meno allo stesso modo. Connesse infatti è possibile scegliere effettivamente a chi destinare i contenuti pubblicitari in base all’età, agli interessi personali, all’area geografica e ad altri fattori.