Le accuse sono di vario titolo e vanno da associazione a delinquere e falso e sono contestate in riferimento a dei ricorsi che sono stati proposti dinanzi ad alcuni giudici di pace di: Crerignola, Montesarchio, Mirabella Eclano, Airola, Canosa, Pescopagano, Cervinara e Montoro. Inoltre, sono compresi anche i decreti ingiuntivi
nei confronti di due operatori telefonici: WindTre e TIM. Questo soprattutto in virtù di procura speciale che sembrerebbe essere sottoscritta da decine di consumatori. Tutto ciò avrebbe indotto, secondo quanto riportato, in errore l’organo giudicante riguardo la legittimazione dei legali e sulla fondatezza di tale pretesa degli utenti. Questo in riferimento alla consegna da parte delle società convenute del contratto in relazione alle utenze telefoniche.Si parla dunque di una induzione in errore che per il PM Barbato si traduce in un’emissioni di decreti ingiuntivi che avrebbero portato ad un attestato “falso” del diritto della ricorrente in riferimento alla consegna di tutta la documentazione e la conseguente condanna delle società a pagare il risarcimento.
L’addebito di falso, in relazione a certificati, riguarda direttamente quella che è stata considerata una presunta falsa attestazione di autenticità della sottoscrizione che è stata apparentemente apposta agli assistiti in questione. Questo nella procura speciale a margine del suddetto ricorso per decreto ingiuntivo nei confronti delle compagnie telefoniche su citate. Sottoscrizione che invece risulterebbe essere contraffatta.