La comprensione del comportamento della luce al passaggio attraverso diversi mezzi ha rappresentato una questione fondamentale nella fisica ottica. Tradizionalmente, si è considerato che la luce, attraversando un’interfaccia tra due mezzi come l’acqua e l’aria, subisca un cambiamento di velocità, un fenomeno descritto dall’equazione d’onda standard. Tuttavia, fino ad ora, il dettaglio di cosa accada esattamente in corrispondenza dell’interfaccia è rimasto avvolto nel mistero, poiché si presumeva un’improvvisa accelerazione della luce, un fenomeno non spiegato dalle equazioni esistenti.
Tempo: è possibile viaggiare nel tempo?
Un gruppo di scienziati, guidato dall’assistente professore Matias Koivurova dell’Università dell’Est della Finlandia, ha apportato una nuova prospettiva a questo enigma. Hanno introdotto una nuova equazione che considera un universo semplificato, ridotto a una dimensione spaziale e una temporale. Koivurova ha esplorato l’idea di una velocità dell’onda non costante, portando a una formulazione che, sebbene inizialmente controintuitiva, ha rivelato nuove intuizioni quando confrontata con la velocità della luce nel vuoto.
La soluzione proposta da questa nuova equazione d’onda accelerante ha mostrato che, per mantenere la coerenza all’interfaccia e ai suoi lati, è necessario che il tempo proceda unicamente in avanti. Questa scoperta potrebbe avere implicazioni profonde, suggerendo che la direzione unidirezionale del tempo, o la “freccia del tempo“, non sia solo un concetto emergente dalla termodinamica, ma una caratteristica fondamentale dell’universo, che influisce anche sulla propagazione della luce.
Questa ricerca potrebbe finalmente fornire una risposta alla controversia di Abraham-Minkowski, che riguarda la quantità di moto della luce quando penetra in un mezzo. La nuova equazione suggerisce che la quantità di moto della luce è conservata, ma la sua percezione varia in base al punto di vista dell’osservatore, un fenomeno che può essere spiegato attraverso gli effetti relativistici.
Il professor Marco Ornigotti, che ha guidato lo studio, ha evidenziato un’ulteriore rivelazione: l’attribuzione di un “tempo proprio” all’onda luminosa, un concetto parallelo al tempo proprio definito nella teoria della relatività generale. Questa nozione implica che la freccia del tempo proceda inesorabilmente in avanti, ponendo un limite teorico ai viaggi nel tempo verso il passato, un argomento che ha da sempre affascinato e stimolato l’immaginazione popolare e scientifica.