La chiusura dell’affare è fissato per la prossima estate 2024, con le reti primarie e secondarie effettivamente coinvolte, non Sparkle, società che si occupa di cavi sottomarini in fibra, la cui offerta non è stata accettata dal CDA, pronto a dare mandato a Pietro Labriola, l’amministratore delegato, di trovarne una migliore.
Pronta la dichiarazione di Salvatore Rossi, il presidente del gruppo TIM, il quale ritiene che le delibere siano “segno di grande responsabilità e coraggio
del Consiglio di TIM, nell’ideale di operare nel bene di TIM, comprensiva sia degli utenti finali, che lo Stato ed i dipendenti; la decisione ha trovato l’approvazione del Governo, pronto a sostenere l’operazione mettendo in campo risorse non indifferenti, per una migliore crescita del Gruppo”. La cessione dovrebbe rendere TIM più forte sul mercato, dando a sua volta il contributo anche in termini di innovazione, valore fondamentale per le famiglie, le aziende e la PA.Dall’altro lato della barricata trova invece posto Vivendi, socio TIM al 24%, che dichiara illegittima la delibera, dichiarando battaglia e guerra con ogni mezzo e strumento legale, per una “scelta irrispettosa e sbagliata, dopo che tutti gli appelli sono effettivamente rimasti inascoltati”.