Il Piano Industria 4.0 adottato dal governo Renzi nel 2016 ha avuto un impatto significativo sull’economia italiana. In particolare, ha stimolato gli investimenti delle imprese italiane in macchinari e mezzi di trasporto, portando ad un aumento del 7,5% del peso di questa voce sul PIL nel 2022. Questo ha posizionato l’Italia al secondo posto tra le economie del G-7 per quanto riguarda l’investimento in macchinari e risorse ICT, superando Germania e Stati Uniti.
L’efficacia del Piano si riflette nella maggiore competitività dell’Italia e nella sua capacità di riprendersi rapidamente dopo la pandemia. Inoltre, gli investimenti in macchinari hanno contribuito ad aumentare i livelli di esportazione italiani.
Traguardi per i robot e per altri settori importanti
L’Italia si è classificata quindi come il terzo Paese più competitivo al mondo nel 2021. In particolare, il nostro Paese è il più agguerrito nel settore dell’abbigliamento e nei prodotti realizzati in pelle e cuoio. Si colloca tra i primi cinque posti anche in molti altri mercati come per i manufatti elettronici o per i prodotti alimentari modificati.
L’Italia del G-20, come accennato nel primo paragrafo, con l’export più vario per quanto riguarda i prodotti. Questo dimostra la grande varietà, Mostrando ancora una volta la potenza del Made in Italy e quanto questa sia apprezzata nell’intero globo. È incoraggiante vedere che l’Italia continua ad essere un leader globale nell’industria manifatturiera e nel commercio internazionale.
L’Italia sta facendo grandi progressi nel settore produttivo grazie agli investimenti tecnologici e alla robotizzazione degli impianti produttivi. Nel 2022, si è collocata al sesto posto al mondo per numero di robot industriali installati, con oltre 91.000 unità, nonostante non sia un grande produttore di auto ed elettronica come altri paesi. Inoltre, la crescita del numero di robot installati è stata molto forte nei settori dell’industria. Attualmente, il Paese è addirittura il terzo al mondo per robot immessi nel settore degli alimentari, tabacco e bevande, oltre che essere seconda per robot installati nel settore abbigliamento.
In avanti, ma non abbastanza
La digitalizzazione delle fabbriche italiane è un tema cruciale per il futuro del nostro Paese. La pandemia ha dimostrato come le aziende che avevano già investito in tecnologie digitali e nella connessione a banda larga siano state in grado di resistere meglio alla crisi economica. Tuttavia, ci sono ancora molte aziende italiane che hanno bisogno di investimenti in questo settore per poter competere a livello globale.
Il PNRR prevede importanti investimenti in questo settore, ma è fondamentale che questi investimenti vengano effettivamente realizzati al più presto. Le fabbriche italiane devono essere in grado di dialogare con le altre fabbriche del mondo, di scambiare dati e informazioni in tempo reale e di utilizzare le tecnologie più avanzate per migliorare la loro produttività e la qualità dei loro prodotti.