L’ultimo periodo è stato dedicato all’assegnazione dei diritti TV per quanto riguarda il calcio giocato in Italia. Il campionato di Serie A non ha prodotto differenze: tutto è andato come si pensava all’inizio e saranno ancora DAZN e Sky ad offrire la visione agli italiani. L’accordo è stato chiuso per una cifra inferiore di 250 milioni rispetto a quanto programmato inizialmente, con la delusione dei vertici. Ad influire sulla situazione deficitaria sono ovviamente le IPTV, massima espressione della pirateria che continua a mettere in ginocchio un settore intero.
Al momento si sta lavorando duramente per dare battaglia al celebre “pezzotto“, piaga che ha messo le grandi aziende in netta difficoltà. A quanto pare però ci sarebbero delle crepe tra coloro che dovrebbero dar vita a questa battaglia nei confronti dell’illegalità. Si tratta di pay TV, operatori telefonici e anche della Lega Serie A.
IPTV: non c’è ancora un accordo tra Lega, operatori e pay TV
Il problema non sarebbe di poco conto. Secondo quanto riportato infatti, le pay TV insieme con la Serie A, non sarebbero ancora giunte ad un accordo con i gestori telefonici. Proprio questi ultimi infatti dovrebbero occuparsi dell’oscuramento dei siti pirata entro 30 minuti.
Al momento si sta ragionando sulla sostenibilità legale da parte di queste operazioni, con l’AGCOM nelle vesti di attore principale. Nuove direttive approvate durante il mese di luglio prevedono appunto il blocco entro mezz’ora di ogni trasmissione IPTV pirata, ma un regolamento successivo approvato dal Garante della privacy vuole che venga stabilita una linea rossa.
Al momento dunque il Garante dovrà essere avvisato non appena verrà scovato un sito pirata. A rendere tutto più difficile è la cosiddetta “prova digitale forense“, che a detta del Garante dovrebbe essere prodotta da pay TV e Lega Serie A così da certificare la violazione. Le novità non sarebbero state accolte ancora positivamente, per cui il piano d’azione slitterà inevitabilmente.