Un esperimento recentemente condotto dagli scienziati sembra uscito da un film di fantascienza distopico con un tocco horror, anche se le analisi hanno avuto uno scopo preciso. Gli esperti hanno realizzato uno studio basandosi sul “pink noise”, ovvero un rumore che si avvicina alla percezione sonora umana. Questo se implicato nel modo giusto per stimolare il cervello, rendere possibile l’ascolto di suoni in modo più chiaro e preciso. Il caso è però particolare perché durante l’esperimento hanno usato dei robot “tranquillizzanti”.
Nel caso specifico, gli scienziati hanno utilizzato questo suono per far sentire alle persone la propria voce in modo distorto, creando una sorta di “dissociazione” tra il rumore emesso e la percezione del soggetto. Questo ha portato a effetti sorprendenti, come la sensazione di sentire voci sconosciute pronunciare parole familiari, o di sentire la propria con un tono diverso da quello abituale. Tale tipologia di esperimenti da brivido apre molte porte alla comprensione della percezione umana e delle sue limitazioni.
Tabù salute mentale sfatato dai robot?
L’esperimento condotto da Pavo Orepic che, con i suoi colleghi dell’Università di Ginevra, ha analizzato le allucinazioni uditive e verbali che alcune persone sono in grado di percepire solo in presenza di rumori di un robot e non dove vi fossero fonti esterne. Lo studio preciso ha coinvolto 48 soggetti ignari di ciò che stavano per fare e sani. Le voci registrate, sia proprie che altrui, venivano riprodotte in un ambiente di “pink noise”, mentre i partecipanti sfiorati da alcuni robot.
I risultati sono stati sorprendenti: durante le carezze del robot, i soggetti hanno risposto di aver sentito più spesso la propria voce piuttosto che quella di estranei. Orepic ha anche rivelato che coloro che hanno già di fondo pensieri deliranti, sono quelli che solitamente sentono le voci. La ricerca ha dimostrato che l’utilizzo di queste macchine, in grado di fornire carezze, può aiutare a ridurre il senso di isolamento e migliorare la percezione della voce personale.
Questi risultati sono importanti anche dal punto di vista psicologico, poiché sembra che chi soffre di disturbi deliranti sia più incline a percepire le voci, il che suggerisce che tali problemi siano più diffusi di quanto si pensi. Tuttavia, a causa del tabù sociale, spesso non se ne parla abbastanza ancora. In ogni caso, l’uso di robot carezzevoli potrebbe essere un modo per aiutare le persone a sentirsi meno sole e ad affrontare meglio i loro problemi.