Il recentissimo studio sull’argomento è stato pubblicato e poi ritirato dalla rivista Nature, ed ha sollevato parecchie polemiche. La ricerca sulla super-conduttività prometteva di arrivare alla creazione di un superconduttore a temperatura ambiente. Un traguardo simile avrebbe potuto senza dubbi rivoluzionare l’efficienza stessa di tutti i sistemi elettrici. Presto però sono sorti moltissimi sospetti su questa “invenzione” e molti esperti hanno sollevato i propri dubbi sulla credibilità dei dati presentati.
Il progetto si basava sulla combinazione di idrogeno, il metallo lutetio e azoto. Questa particolare mescolanza sembrava essere la formula magica in grado di trasmettere l’elettricità senza resistenza. Un’invenzione sensazionale peccato che poi sia andata in frantumi. Il mondo della scienza non mostra pietà verso i “sogni” irrealizzabili e, a quanto pare, questo era tra quelli.
Esiste davvero la risposta per la super-conduttività?
Infatti, l’entusiasmo iniziale, sicuramente alimentato da una grossa copertura mediatica, è andato praticamente in frantumi dopo che sono stati rilasciati i primi risultati della ricerca. Molti esperti del settore hanno immediatamente sollevato alcuni dubbi sulla credibilità di suddetti dati presentati. Questi dubbi hanno spinto Nature a condurre ulteriori indagini di approfondimento che alla fine hanno confermato le preoccupazioni di cui sopra. Dunque, lo studio è stato immediatamente ritirato, per richiesta degli stessi autori, che non hanno potuto fare a meno di mettere in discussione l’integrità stessa della ricerca pubblicata.
La situazione però non si è risolta così semplicemente. Infatti, il coinvolgimento del fisico Ranga Dias dell’Università di Rochester, in quanto leader della ricerca, non ha fatto altro che complicare ulteriormente le cose, Dias, infatti, è stato accusato di non aver agito in buona fede preparando e presentando il manoscritto della ricerca. Sembra infatti che molti lo accusino di aver già fondato una vera e propria compagnia per commercializzare la sua ricerca sui superconduttori. E non è tutto. Pare addirittura che abbia già raccolto milioni di dollari da parte di investitori interessati a questo particolare studio. Dunque, ora Diaz si ritrova al centro di molteplici accuse che riguardano anche il plagio di alcune parti della sua tesi di dottorato.
Una situazione simile si era già presentata con un altro studio di Dias. Anche in quel caso la ricerca era stata ritirata. Ora l’intera comunità scientifica osserva con estrema attenzione tutta la vicenda. Trovare intoppi durante un percorso fatto di progresso scientifico è normale, ma non bisogna dimenticare integrità e trasparenza che devono rimanere sempre e comunque pilastri irrinunciabili.