Nuove critiche per Facebook. L’azienda ha cambiato nome – diventando Meta – volto e politiche ma le violazioni della privacy sono sempre le stesse. Sollevati dubbi sulla crittografia end-to-end. L’azienda è accusata di dare priorità al profitto rispetto alla sicurezza degli utenti, soprattutto se minorenni.
Simon Bailey, un ex poliziotto, ha accusato Meta di una “completa perdita del senso di responsabilità sociale e morale”. John Carr, segretario di una coalizione di enti di beneficenza per bambini del Regno Unito che si occupano di sicurezza su Internet, ha definito la situazione “assolutamente inconcepibile”. Il capo della National Crime Agency Graeme Biggar ha affermato che introdurre la crittografia end-to-end su Facebook implicherebbe “chiudere consapevolmente un occhio sugli abusi sui minori”.
Intervenendo in occasione di una conferenza a Westminster all’inizio di questo mese, il capo delle forze dell’ordine ha affermato che dovrebbe spettare al governo, piuttosto che alle aziende tecnologiche, tracciare il confine tra privacy e sicurezza. Meta ritiene che le misure di sicurezza adottate siano solide e prevede di presentare più segnalazioni alle forze dell’ordine dopo l’introduzione della crittografia end-to-end. Bailey ha affermato che, oltre ad aver visto crescere la portata degli abusi sessuali online, ha anche notato che “le grandi aziende tecnologiche, come Meta, si assolvono da qualsiasi responsabilità quando si tratta di affrontare i capi d’accusa in merito”.
Privacy online: in crescita il numero di utenti a rischio a causa di Facebook e le nuove politiche
L’ex capo della polizia ha dichiarato: “Le grandi aziende con le loro tecnologie facilitano e, attraverso i loro algoritmi, incoraggiano questi abusi. È giunto il momento che la loro completa perdita di responsabilità sociale e morale venga evidenziata e messa in discussione. Meta ha deciso di implementare la crittografia end-to-end per impostazione predefinita e di bloccare di fatto la capacità delle forze dell’ordine di identificare e arrestare i trasgressori e, in definitiva, di proteggere i bambini”.
Carr, segretario della UK Children’s Charities’ Coalition on Internet Safety, ha dichiarato: “Se introdotta senza le adeguate garanzie che consentiranno alle forze dell’ordine di individuare e prevenire gli abusi sessuali sui minori online, la crittografia end-to-end minaccia di negare giustizia a un numero crescente di utenti”. “Il design e la natura di queste piattaforme le rendono uno spazio perfetto in cui persone pericolose possono scoprire, fare amicizia, adescare e abusare sessualmente di bambini – e se la crittografia end-to-end viene introdotta senza adeguate garanzie non c’è che da aspettarsi il peggio“.
Meta ha rilasciato alcune dichiarazioni in risposta alle critiche: “Gli utenti non vogliono che leggiamo i loro messaggi privati, quindi abbiamo trascorso gli ultimi cinque anni a sviluppare solide misure di sicurezza per prevenire, individuare e combattere gli abusi mantenendo lo stato di sicurezza online. Abbiamo recentemente pubblicato un rapporto aggiornato che definisce queste misure. Ad esempio, intendiamo impedire alle persone di età superiore ai 19 anni di inviare messaggi agli adolescenti che non li seguono. In questo modo utilizzare la tecnologia per identificare e agire contro comportamenti dannosi”.