Diciamo che la parola chiave per questo studio è “non proprio”. I ricercatori non hanno realmente portato in vita un animale estinto, ma sono riusciti a ricreare una sua replica perfetta realizzando un robot davvero interessante.
Questo particolare robot, infatti, è stato realizzato cercando di ricreato un pleurocistide, ovvero un organismo marino molto piccolo. Questo organismo, appartenente al phylum degli echinodermi, è uno dei primi in assoluto ad aver utilizzato una specie di apparato muscolare. Per riuscire a capire a che “famiglia” questo organismo appartenga, vi basta pensare a quella varietà di animali che oggi comprende, tra gli altri, le stelle marine e i ricci di mare.
Per riuscire a creare una copia del pleurocistide il team di esperti si è basato sui pochissimi fossili che sono stati ritrovati durante gli anni. Inoltre, il team, per riuscire a realizzare questo modello hanno abbinato tra loro determinati elementi e polimeri stampati in 3D. Attraverso questa tecnica è stato possibile anche ricreare l’elasticità muscolare che contraddistingueva questo animale. Infatti, è molto probabile che fosse il tronco muscolare ad essere il perno fondamentale per permettere a questo organismo di muoversi sul fondale marino. L’animale si spingeva in avanti e dunque aveva necessità di un corpo flessibile per attuare questo movimento.
Sì, non hanno effettivamente riportato in vita questo organismo, ma la creazione di questo prototipo robotico rappresenta ugualmente una vera e propria innovazione in quest’ambito e non solo. Infatti, il robot pleurocistide è parte integrante di un nuovo ambito di ricerca definito paleobionica. Lo scopo principale di questa branchia della robotica è proprio quello di replicare tutti quegli organismi ormai estinti utilizzando materiali che siano al tempo stesso morbidi e flessibili. In questo modo sarà possibile riuscire a comprendere meglio tutti quei fattori bio meccanici che hanno portato all’evolversi di tutte le diverse varietà di esseri viventi.