L’azienda inoltre ha criticato il contesto imposto dall’Unione Europea considerato iper-normativo. Infatti, tra le altre cose, WindTre ha criticato la politica sul roaming internazionale poiché questo ha tolto un ulteriore fonte di guadagno agli operatori telefonici.
Dunque, per WindTre il quadro attuale non è sostenibile, perché la telefonia in Italia è troppo economica. Infatti, per l’operatore le troppe norme fanno risparmiare i consumatori, ma allo stesso tempo minano i conti delle compagnie telefoniche stesse. Sempre secondo quanto dichiarato dall’azienda, colpa di questa situazione è in parte anche di chi ha strutture molto meno costose dettaglio che ha contribuito in modo pressante ad abbassare i prezzi sul mercato di telefonia in Italia (con un chiaro riferimento all’operatore telefonico virtuale Iliad).
L’idea di instaurare un piano di rialzi strutturali per tutte le tariffe però risulta poco sostenibile. Infatti, questo si mostra impraticabile nel momento in cui per ogni rincaro di 1 o 2 euro sono migliaia i clienti che poi decidono di cambiare gestore. Questi passaggi provocano per gli operatori telefonici emorragie profonde.
Dunque, l’unica ipotesi da perseguire, secondo quanto ha riportato Corti, è quella del consolidamento. Consolidare la propria posizione e guadagnarsi la sua fetta di fedelissimi. Per il momento non è ancora possibile stabilire se WindTre sarà la preda oppure il cacciatore. Ciò che è certo invece è che il già citato operatore Iliad, appare come il gestore più orientato ad una grande operazione d’acquisto. Secondo quanto è stato riferito da fonti terze, infatti, sembra che l’opzione più plausibile sia quella che vede Iliad unita a Vodafone per formare la cosiddetta Iliadfone. Ovviamente queste per il momento sono solo supposizioni e non è possibile dire nulla di certo fino a quando non verranno rilasciate dichiarazioni ufficiali da parte degli operatori coinvolti.