Le accuse rivolte dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) riguardano Meta. L’Azienda è stata infatti accusata di non aver impedito la pubblicazione sulla sua applicazione Instagram di contenuti potenzialmente ingannevoli. Nello specifico viene fatto riferimento ai post pubblicati da un’influencer, attualmente finita sotto indagine, ovvero Asia Valente. Infatti, secondo l’AGCM sono stati pubblicati dei contenuti che non sono stati contrassegnati come di natura promozionale.
AGCM accusa meta per contenuti ingannevoli
Asia Valente è ormai nota per i suoi post Instagram in cui pubblica foto e video di alberghi, ristoranti ed altre strutture turistiche. Secondo l’Autorità questi post sono a tutti gli effetti contenuti pubblicitari che però non vengono contrassegnati come tali. Inoltre, l’AGCM ha accusato l’influencer di aver gonfiato il numero dei suoi follower. Si tratta di una cifra abbastanza alta visto che si parla di circa 2 milioni di follower. Inoltre, la maggior parte di questi risultano fake e non autentici. Dunque, le accuse per l’influencer riguardano non solo l’assenza della dicitura che metta in evidenza la natura promozionale dei suoi contenuti pubblicati, ma anche l’affidamento a pratiche relative all’assunzione dei fake follower.
Di conseguenza, sono arrivate le accuse a Meta, che secondo l’Autorità ha permesso che questa situazione andasse avanti senza alcun problema. Meta, nello specifico, avrebbe assunto un comportamento contrario a quello che dovrebbe essere la diligenza professionale richiesta a tutte le piattaforme di social media così come anche alle proprie policy di condotta.
Nel dettaglio, secondo l’Autorità Garante la società di proprietà di Mark Zuckerberg non fornisce una corretta ed adeguata informazione riguardo alla procedura di catalogazione dei contenuti pubblicati. Infatti, esiste un apposito strumento che permette di contrassegnare tutti i contenuti brandizzati che vengono pubblicati sulle piattaforme social del gruppo Meta. Inoltre, sembra che l’Azienda di Zuckerberg non indichi nel modo giusto quelle che sono le modalità d’uso di questi strumenti per i Content Creator. Ultima accusa, rivolta dall’AGCM riguarda infine l’assenza di sufficienti controlli da parte di Meta sia per i contenuti pubblicati che per i follower. Infatti, sembra che Meta non riesca a controllare l’autenticità sia dei contenuti pubblicati, del numero di mi piace e quello dei follower effettivi per ogni utente.