Durante la settimana si è svolto il secondo test di volo di Starship con booster Super Heavy, il risultato finale è stato il medesimo di quello svolto per primo, ovvero l’esplosione dell’intera navicella ma gli obbiettivi raggiunti sono stati decisamente diversi, numerosi dati sono stati registrati e anche dei miglioramenti evidenti sono stati visti.
Il test è stato svolto qualche minuto dopo le nostre 14, dunque con un ritardo sulla tabella di marcia minimo, all’incirca a 2 minuti e 42 secondi è stata però effettuata la manovra più difficile e delicata, parliamo della separazione dei due stadi, la quale ha seguito una nuova strategia denominata Hot Staging, in sostanza si è deciso di accendere i motori di Starship prima che la fase super Heavy si staccasse, scelta che è stata vincente.
Una volta avvenuto il distacco il booster è esploso durante la sua discesa, per quanto riguarda invece Starship a circa metà del percorso prestabilito è esplosa anch’essa, uno dei principali ingegneri di SpaceX, John Insprucker, ha dichiarato che il sistema di terminazione del volo si è attivato prematuramente e che non era programmato l’arrivo in volo orbitale bensì un semplice volo suborbitale per poi procedere ad un ammaraggio nell’Oceano Pacifico al largo delle coste delle Hawaii.
Al momento SpaceX si è dichiarata soddisfatta dal momento che sembra aver raccolto dati a sufficienza per migliorare il tutto e risolvere le problematiche riscontrate, ricordate che Starship è la punta di diamante di SpaceX e che sarà il lander che riporterà l’uomo sulla Luna nel 2026 e non solo, per Musk arriverà anche su Marte.