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Uso dei droni testato come primo intervento durante le emergenze

Con l’aiuto delle ultime tecnologie sarà possibile utilizzare i droni nel ruolo di primi soccorritori in caso di emergenza. I primi test ufficiali avranno luogo con la polizia di Norfolk l’anno prossimo.

In caso di esito positivo, i droni potrebbero essere in grado di sorvegliare gli edifici e sarebbero gestiti da remoto per arrivare in tempo sui luoghi di indagine e fornire alla polizia informazioni utili. La realizzazione di questi dispositivi è parte del Project Eagle X, con sede a Norfolk. Ulteriori test avranno luogo anche nella Thames Valley Police e nell’Hampshire. I droni come dispositivi di primo soccorso (DFR) saranno anche pronti per essere testati in Belgio e nei Paesi Bassi. Neil Sexton spiega: “”Da una stazione di controllo che riceve una chiamata d’emergenza si possono lanciare a distanza questi droni. Serviranno per acquisire consapevolezza della situazione che verrà riportato non solo a quella stazione di controllo o sala di controllo, ma anche ai primi soccorritori a terra”.

Droni sui luoghi d’indagine, il nuovo progetto che aiuterà le forze dell’ordine

La speranza è che il drone dia informazioni più accurate sulla potenziale portata di un incidente rispetto ad una persona scioccata che chiama i soccorsi. Inoltre, che ci arrivi più rapidamente di un elicottero. “La capacità di inviare un dispositivo da remoto nel luogo di un incidente che si sta ancora sviluppando per ottenere una migliore consapevolezza situazionale [è] vantaggiosa rispetto alle telefonate dei passanti che sono sotto stress”, ha detto Sexton.

Attualmente, le forze di polizia in Inghilterra e Galles utilizzano circa 400 droni che non possono essere usati fuori dalla linea di vista dell’operatore. Sono in atto piani per modificare tali regole per consentire alla polizia di farlo. I team di esperti stanno anche pianificando un uso molto più ampio della tecnologia basata sul riconoscimento facciale retrospettivo.

Il software biometrico, visto come un significativo passo avanti per la polizia alla pari delle analisi del DNA, viene utilizzato per confrontare le immagini da fonti come le telecamere a circuito chiuso. I droni potrebbero diventare un valido aiuto in più anche in questo. Circa 50 agenti hanno attualmente accesso ad un’app sui loro telefoni che consente loro di scattare una foto di un sospetto e confrontarla con il database delle foto segnaletiche.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano