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NTSB e morti stradali: un dispositivo limita in automatico la velocità

Un mix tra alta velocità, distrazione e guida in stato di ebrezza è la causa maggiore di incidenti stradali gravi che portano ad un aumento delle morti stradali. Il fenomeno purtroppo non conosce fine ed è necessario trovare un modo per porvi un limite. Da anni le autorità stanno lavorando per provare ad arginare il problema e sicuramente un sostegno importante potrebbe arrivare dalla tecnologia. In particolare, negli Stati Uniti, il National Transportation Safety Board propone l’introduzione di un dispositivo in grado di ridurre automaticamente la velocità dei veicoli. Il NTSB è un’agenzia che indaga sugli incidenti ed è convinta che questo tipo di sistema possa ridurre esponenzialmente le vittime della strada.

L’idea arriva dopo aver analizzato il caso di un incidente avvenuto lo scorso anno. Infatti, nel gennaio 2022 una Dodge Challenger ha attraversato un semaforo rosso a più di 160 km/h e scontrandosi con un minivan Toyota ha causato la morte di 9 persone.

Il dispositivo del NTSB per fronteggiare le morti stradali

Il dispositivo a cui l’NTSB fa riferimento è l’ISA, ovvero un assistente intelligente alla velocità. Secondo l’agenzia questo dovrebbe essere installato obbligatoriamente su tutte le nuove auto.

Il presidente della NTSB Jennifer Homendy ha dichiarato in una nota che ormai il fenomeno sta raggiungendo livello sempre più preoccupanti e che la chiave per salvare vite sulle strade è sicuramente intervenire sulla sicurezza in modo automatico.

Questo perché purtroppo, sempre secondo Homendy, manca la volontà collettiva di agire seguendo quelle che sono le raccomandazioni relative alla sicurezza.

Ma cos’è la tecnologia ISA? Si tratta di un dispositivo in grado di triangolare la posizione tramite GPS dell’auto su cui è installato e in questo modo abbinarla ad un database di limiti di velocità e telecamere. In questo modo il dispositivo stabilisce qual è il limite vigente su una determinata strada che si sta percorrendo. Attraverso l’uso di avvisi passivi di tipo acustico, visivo e tattile, il sistema informa il conducente che sta superando i limiti di velocità. E non è tutto, attraverso l’uso di sistemi attivi il dispositivo potrebbe anche “frenare” l’auto così da obbligare veicolo e conducente a rispettare i limiti imposti.

Ovviamente, un dispositivo di questo tipo solleva questioni legate alla privacy e alla libertà e potrebbe essere considerato come un intervento esagerato. In Europa questa tecnologia, solo però nella sua versione passiva, viene già utilizzata su alcuni veicoli. Ad esempio, la Volvo EX30 utilizza una tecnologia che collaborando con Google Maps individua i limiti di velocità vigenti su determinate strade. Non è però da escludere che questa tecnologia possa evolversi come per l’ISA se il fenomeno delle morti della strada continui a crescere come sta facendo negli ultimi anni.

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Pubblicato da
Margareth Galletta