Qualche giorno fa SpaceX ha condotto il suo secondo test per quanto riguarda la navicella spaziale Starship, il test si è svolto all’incirca alle 14 secondo il nostro fuso orario e dunque con zero ritardo, la fase più delicata conclusasi però con successo è arrivata a circa 2 minuti e 42 secondi dall’inizio del test e ha visto il distacco del booster Super Heavy, dunque la separazione dei due stadi.

In sostanza l’esperimento non è finito come programmato, ciò non toglie che dei piccoli traguardi siano stati raggiunti, in primis la nuova strategia per il distacco del booster progettata da SpaceX ha funzionato, Hot Staging, in sostanza prima di avviare il distacco delle fasi si è deciso di accendere preventivamente i motori di Starship.

Una volta effettuato il distacco la prima fase è esplosa tornando a terra, mentre Starship ha eseguito un volo che apparentemente senza intoppi per qualche minuto, salvo poi esplodere anch’essa piuttosto che ammarare nell’Oceano Pacifico al largo delle coste delle Hawaii come programmato, a detta di John Insprucker, uno dei principali ingegneri di SpaceX, qualcosa ha attivato i sistemi di terminazione del volo, ricordando però che l’obbiettivo non era l’orbita bensì un volo sub orbitale.

 

I piccoli successi

Nonostante non sia finita come sperato, SpaceX si è detta abbastanza soddisfatta in quanto ha potuto raccogliere una quantità di dati sufficiente per prepararsi al prossimo test risolvendo i problemi riscontrati nei primi due, ricordiamo che Starship sarà la navicella più grande mai costruita dall’uomo e lo riporterà sulla Luna per Musk anche su Marte in futuro.

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