In seguito al suo licenziamento, il CEO di Microsoft Satya Nadella, aveva confermato che Altman, con Brockman, il cofondatore di OpenAi, avrebbero presto parte direttamente ad un progetto della divisione dell’azienda americana, che ricordiamo essere principale azionista di OpenAi con il 49% di azioni possedute.
Una notizia che oseremmo definire sensata e più che allineata con la filosofia moderna, ma che è stata in grado di scatenare una vera rivolta in casa OpenAi
, con quasi tutti i 700 dipendenti pronti a dimettersi, senza il reintegro del capostipite dell’azienda. Il Consiglio di Amministrazione di quest’ultima, per non assistere ad un vero e proprio tracollo, che sarebbe andato a minare tutto il grande lavoro svolto negli ultimi anni, ha deciso di riassumerlo nel ruolo precedente.
Come avrete capito, quindi, Sam Altman torna nel ruolo di CEO dell’azienda, con al suo fianco Bret Taylor, Larry Summers (che è stato il segretario del Tesoro negli Stati Uniti) e Adam D’angelo. Un passo indietro davvero importante, dettato anche dal mal di pancia degli stessi investitori, tra cui troviamo appunto Microsoft, che avevano avanzato i timori di assistere ad un futuro tutt’altro che proficuo per l’azienda, anche nello sviluppo di ChatGPT.