Come dichiarato da Harrison, il successo e la popolarità di Spotify sono davvero senza precedenti. Probabilmente è proprio questa enorme popolarità ad aver portato Google a proporre questo trattamento speciale per Spotify. C’è però un risvolto della medaglia che giustifica anche in termini di guadagno
questa scelta.Infatti, Harrison ha affermato che c’è un numero ristretto di sviluppatori che investono in Android ed anche in Play, in modo diretto ed efficace, per poter avere accesso a differenti tariffe in quanto parte di una collaborazione molto più ampia. Questa, infatti, include anche investimenti finanziari di una certa portata ed integrazioni del prodotto attraverso una varietà di fattori di forma. Insomma, potremmo dire che, anche se è vero che Spotify riceve un trattamento preferenziale lo ottiene non solo per la sua popolarità, ma anche perché investe, anche se in modo indiretto, per migliorare la versione della propria piattaforma musicale per dispostivi Android.
Secondo quanto dichiarato da Harrison, dunque, questa collaborazione basata su investimenti reciproci permette di portare nuovi utenti su Android e su Play. Questo processo avviene attraverso un miglioramento costante dell’esperienza che viene fornita agli utenti ed anche fornendo una serie di nuove possibilità agli sviluppatori coinvolti.
Dunque, questo accordo “segreto” è stato svelato, quasi un po’ per caso, ma porta molti a porsi diverse domande. La principale è sicuramente se ci sono altre applicazioni che ricevono questo tipo di trattamento. Per il momento non è molto chiaro quali potrebbero essere le applicazioni coinvolte. Sicuramente il primo pensiero va a tutte quelle che risultano tra le più scaricate, e quindi più popolari ed utilizzate dagli utenti.