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Confconsumatori denuncia l’aumento delle truffe bancarie

Confconsumatori denuncia l’aumento delle truffe digitali e l’insufficiente risposta delle banche

Il fenomeno del phishing, vishing e smishing, noti come truffe digitali, è in crescita, e Confconsumatori denuncia centinaia di utenti bancari colpiti da sofisticate frodi. Le banche, secondo l’associazione, non stanno affrontando adeguatamente le responsabilità.

Le sofisticate truffe iniziano con un messaggio fraudolento (sms spoofing) che si inserisce nelle conversazioni autentiche tra cliente e banca. Il vishing (voice+phishing) segue occasionalmente con telefonate apparentemente dalla banca, in cui il truffatore, fingendosi un operatore, sottrae dati personali per autorizzare pagamenti fraudolenti.

 

Risposta bancaria insufficiente: Confconsumatori non si ferma

Le banche, avvisate dopo l’operazione truffaldina, bloccano l’accesso al conto ma rifiutano di recuperare i pagamenti. Confconsumatori denuncia questa risposta insufficiente e presenta centinaia di arbitrati in attesa di esito presso la Banca d’Italia, cercando di esporre le

responsabilità delle banche e ottenere rimborsi.

Confconsumatori critica l’atteggiamento bancario che non si allinea con le politiche di riduzione del contante, sottolineando la scarsa sicurezza nei pagamenti elettronici. La tesi di addebitare le colpe alle vittime di truffa non convince, poiché la sicurezza dei sistemi antifrode bancari è in discussione.

Per difendersi, Confconsumatori consiglia di non cliccare sui link di sms bancari sospetti senza conferma dalla propria banca. In caso di dubbi, è consigliabile contattare direttamente la banca. Le vittime dovrebbero disconoscere le operazioni e denunciare alle autorità giudiziarie, mentre Confconsumatori offre assistenza specifica per le frodi digitali.

Rimanete quindi sempre vigili per quanto riguarda i vostri conti bancari, purtroppo anche se a rassicurarvi sono le vostre stesse banche, e controllate spesso i vostri movimenti così da evitare spiacevoli sorprese.

 

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Pubblicato da
Margherita Zichella