Durante la prima edizione del Milano Audiovisual Forum, il presidente di Confindustria Radio TV, Franco Siddi, ha sollevato uno dei temi centrali: la rilevanza del passaggio di uno dei mux Rai al DVB-T2, come stabilito nel nuovo contratto di servizio entro il prossimo 10 gennaio. Attualmente, la situazione non è ancora completamente definita.
Secondo l’ultima ricerca Auditel-Censis, ci sono ancora 8,4 milioni di famiglie italiane prive di un televisore compatibile con il DVB-T2. La stessa indagine rivela che i televisori non ancora adatti al T2 ammontano a oltre 20 milioni, corrispondenti a circa sei anni di vendite. Con il 10 gennaio alle porte, il termine è ormai a meno di due mesi di distanza.
L’attenzione si è concentrata sul processo di switch-off ancora in corso. La Rai si trova di fronte a una sfida, dovendo migrare al DVB-T2 entro il 10 gennaio. Tuttavia, dopo aver preso coscienza di quante famiglie italiane sono ancora senza un televisore DVB-T2, la soluzione potrebbe essere un passaggio più graduale di quello preventivato, mantenendo il DVB-T in simulcast con il DVB-T2 per garantire la continuità dei canali.
La Rai considera positivamente l’adozione del DVB-T2 per migliorare la ricezione, specialmente nelle zone con interferenze. Tuttavia, la transizione potrebbe comportare un taglio iniziale di audience secondo i dati Auditel-Censis. Si discute di strategie, inclusa l’opzione di canali esclusivi DVB-T2, come Rai Yoyo, per spingere l’adozione del nuovo standard.
Inoltre, si è ipotizzata la chiusura di Rai Sport per ottimizzare il bitrate residuo. Tuttavia, il CEO della Rai ha smentito tale possibilità. La Rai è attualmente stretta dal limite di banda, e dopo la cessione della banda 700, ha solo 40 Mbit/sec disponibili in DVB-T, decisioni cruciali riguardano la gestione di bit e calcoli complessi.
La scadenza del 10 gennaio rappresenta una sfida significativa per la Rai, e gli esperti suggeriscono che potrebbe essere rimandata considerando la complessità della situazione. L’informazione al pubblico su cambiamenti imminenti è essenziale, ma al momento la strategia di spostamento dei canali e la composizione dei mux non sono state comunicate.
Parallelamente, Siddi ha menzionato le discussioni internazionali a Dubai durante il WRC23 sulla destinazione della banda 600 MHz. La delegazione italiana è pronta a difendere un ruolo significativo per la TV digitale via etere in questa frequenza oltre il 2031, evitando un soffocamento del DTT. La situazione si evolve rapidamente, e le decisioni chiave verranno prese entro Natale.
In un contesto di sfide e cambiamenti, il futuro della trasmissione televisiva in Italia è intriso di incertezze e decisioni cruciali. La Rai, di fronte al passaggio al DVB-T2 e alle discussioni sulla banda 600 MHz, naviga tra la necessità di migliorare la ricezione e la complessa gestione delle risorse trasmissive. Con una scadenza così incombente, il panorama televisivo nazionale è in fermento, e solo il tempo rivelerà quale strada intraprenderà, plasmata dalle decisioni strategiche e dalle evoluzioni internazionali che definiranno il futuro della trasmissione digitale terrestre.