IT-Alert è il sistema creato dalla Protezione Civile che invia una notifica su tutti gli smartphone delle persone che vivono vicino a situazioni di pericolo o di emergenza. La tecnologia di base è quella che si basa sul cell broadcast e invia contemporaneamente avvisi a tutti i coinvolti. Ma come funziona davvero e in che modo il sistema tutela la nostra privacy?
IT-Alert: funzionamento e privacy
Il sistema di allerta pubblico della Protezione Civile IT-Alert in caso di emergenze o catastrofi invia una notifica sugli smartphone delle persone che potrebbero potenzialmente essere coinvolte nella situazione di pericolo. Tra queste troviamo ad esempio l’attività vulcanica, gli indicenti radiologici, la rottura di dighe, ecc.
Quando viene inviato l’avviso IT-Alert sullo smartphone compare un messaggio standard e questo viene accompagnato da un suono molto simile a quello di una sirena.
Come detto, la tecnologia di base è quella del cell broadcast che la Protezione Civile utilizza per individuare una minaccia ed inviare la notifica IT-Alert alle diverse celle telefoniche che poi a loro volta la inoltreranno a tutti i telefoni connessi a quelle celle. Sono dunque messaggi a senso unico, dei semplici avvisi, che non hanno modo di raccogliere, per conto di terzi, dati personali. Dunque, la nostra sicurezza è completamente al sicuro.
Infatti, il sistema non si appoggia alle connessioni internet. Per riuscire a ricevere il messaggio da IT-Alert dobbiamo essere certi di avere uno smartphone acceso e di avere campo. Proprio per questo disattivare le notifiche, come qualcuno ha suggerito in rete, non serve a nulla. I messaggi continueranno ad arrivare proprio perché si tratta di un sistema di emergenza.
I diversi test sono terminati, ma il sistema è ancora in fase di rollout. Sul sito ufficiale della Protezione Civile è possibile trovare il calendario completo che ci informa su tutte le date di attivazione definitiva del sistema per ogni regione.
Ribadiamo dunque che il sistema è stato ideato con il solo scopo di tutelare la sicurezza e l’incolumità dei cittadini tutti. Non ci sono secondi fini e in nessun modo il sistema può estrapolare informazioni personali degli utenti. Dunque, non c’è nulla di cui preoccuparsi, la nostra privacy è al sicuro.