Una ricerca recente ha messo in evidenza come delle piccole crepe sulla superficie dei diamanti viaggiano attraverso quest’ultimo a velocità più veloci di quelle del suono.
I pregi celati dietro i difetti dei diamanti
La scoperta è emersa da un lavoro compiuto di vari scienziati a livello internazionale. I risultati ottenuti potrebbero condurre ad implicazioni significative, non solo nell’ambito dei diamanti, ma in generale anche per altri diversi materiali, soprattutto per quelli che possono essere cruciali in svariati ambiti. Ad esempio, un settore particolarmente colpito sarà sicuramente quello dell’ingegneria sismica all’aeronautica.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori si sono serviti di un laser intenso, che si basa sulle onde d’urto in cristalli sintetici di diamante. Dopodiché hanno osservato le deformazioni che sono derivate da questo processo.
Continuando hanno scoperto che tutte le onde iniziali che attraversano l’immagine sono elastiche. Queste sono dotate di atomi che ritornano al loro posto “originale”. Successivamente segue un’onda plastica. Questa disloca in modo permanente i pattern atomici nel diamante. In questo modo crea le cosiddette “stacking faults” (la cui traduzione in italiano può essere “difetti di impilamento”) all’interno delle quali i livelli della griglia cristallina finiscono per non allinearsi più come invece dovrebbero.
Le microspostamenti nei cristalli, noti come dislocazioni, interagiscono generando ulteriori trasferimenti, influenzando la reazione dei materiali allo stress. Comprendere la dinamica e l’interazione di tali fenomeni è cruciale per riuscire ad anticipare il comportamento sotto forze intense. Una scoperta chiave è che le dislocazioni si diffondono più rapidamente nel diamante rispetto alle onde sonore trasversali, offrendo nuove prospettive sulla resistenza dei materiali. Prima di questa ricerca, tali difetti erano solo teoricamente modellizzati, sfidando ora la comprensione dei materiali e aprendo la strada a metodologie innovative per anticipare e gestire le proprietà meccaniche in condizioni estreme. La prossima fase si concentra sul testare se le dislocazioni possono superare le onde sonore longitudinali con impulsi laser più intensi.
In conclusione, tutta questa conclusione rivela un panorama intrigante che ridefinisce il nostro approccio alla resistenza dei materiali. L’accelerata diffusione delle dislocazioni nel diamante suggerisce nuove frontiere nella progettazione di materiali robusti. Questo studio non solo allarga i confini della nostra comprensione scientifica, ma promette anche applicazioni pratiche rivoluzionarie. La sfida successiva sarà esplorare la potenziale superazione delle onde sonore longitudinali con impulsi laser ancora più intensi, aprendo la strada a scoperte inaspettate e soluzioni innovative per la progettazione di materiali resilienti in scenari estremi.