Il 2023 non finisce nel migliore dei modi per i clienti di Rabona Mobile, costretti a fronteggiare una serie di disagi che sembrano non avere fine. Dopo le difficoltà con gli SMS a marzo e la sospensione della connessione a internet ad aprile, la morsa si stringe ulteriormente con la disattivazione delle chiamate. La situazione ha portato Rabona Mobile a rompere il lungo silenzio e pubblicare una lettera sul proprio sito, indirizzata ai clienti e alle associazioni dei consumatori.
Nella missiva, Rabona Mobile rivela la propria versione dei fatti, accusando Vodafone e Plintron di aver causato i disservizi. L’operatore virtuale sostiene di aver chiesto a Vodafone migliori condizioni tecniche per i propri clienti, ma la risposta sarebbe stata una minaccia di distacco del servizio. Rabona ha poi informato l’Agcom, ma la situazione sarebbe peggiorata con l’azione di Plintron, il braccio operativo di Vodafone. L’Agcom, secondo Rabona, avrebbe fallito nel richiamare Vodafone e Plintron ai propri doveri.
Nel tentativo di far luce sulla vicenda, Rabona Mobile ha deciso di rompere il silenzio e rivolgersi direttamente ai suoi clienti e alle associazioni dei consumatori. L’operatore, che si autodefinisce vittima di ingiustizie e dileggi, dichiara di aver lottato in silenzio per risolvere la situazione, ma ora si sente costretto a condividere la propria verità.
L’azienda ammette di essere una piccola realtà che ha cercato di difendere i propri diritti e quelli dei clienti. Rabona Mobile sostiene di aver richiesto migliori condizioni tecniche da parte di Vodafone , pagando già 18 milioni di euro, ma la risposta sarebbe stata una minaccia di distacco del servizio. Dopo aver informato l’Agcom, l’operatore avrebbe subito ulteriori minacce da Plintron, con l’Agcom che, secondo Rabona, non ha svolto adeguatamente il suo ruolo di controllo.
Rabona Mobile, operatore telefonico virtuale dal 2017 basato sulla rete Vodafone, si è trovato al centro di una serie di criticità nei confronti dei propri clienti. Oltre alle classiche domande sulla possibile chiusura dell’operatore, numerosi utenti hanno segnalato diversi disservizi, tra cui mancanza di segnale, interruzioni delle chiamate e servizi non funzionanti. Alcuni hanno lamentato anche un’assistenza clienti inadeguata, con tempi di attesa prolungati e mancate risposte.
Di fronte a questi problemi, molti clienti hanno minacciato di abbandonare Rabona Mobile in favore di altri operatori telefonici. L’operatore ha dichiarato di essere al lavoro per risolvere le problematiche, ma al momento non è chiara una data di risoluzione.
In questo scenario tumultuoso, l’Associazione Europea Consumatori Indipendenti (A.E.C.I.) ha lanciato un modulo di autodifesa per i clienti di Rabona Mobile. Offrendo la possibilità di contestare e chiedere risarcimento per i disservizi subiti, A.E.C.I. si propone come sostegno per la tutela dei diritti dei consumatori. Al costo simbolico di 5,00 euro, chiunque può aderire all’associazione e contribuire alle battaglie per la giustizia e i diritti dei consumatori.