La questione lavorativa negli ultimi mesi è diventata il centro di un grande dibattito all’interno sia delle nazioni sia delle aziende, in molti paesi infatti si stanno discutendo e mettendo alla prova settimane lavorative diversa dalla classica e standard composta da 5 giorni, in alcuni paesi infatti si stanno provando periodi di 4 giorni a settimana o addirittura meno, in tal modo sono stati riscontrate rese lavorative maggiori nonostante il tempo minore.
Tutto ciò però allo stesso tempo sta scontrandosi con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, la quale come molti temono, sta sostituendo su vari aspetti l’essere umano andando anche a eliminare posti lavorativi che normalmente sarebbero destinati a persone, dinamica che Gates aveva intravisto e la cui pericolosità aveva annunciato già precedentemente.
L’impatto dell’IA
Secondo Gates l’IA applicata al lavoro potrebbe rivelarsi anche uno strumento utile per poter affiancare l’uomo e ridurre così le ore lavorative e di conseguenza anche le giornate lavorative settimanali senza però impattare sullo stipendio dei dipendenti.
Nel dettaglio Gates non crede che l’IA avrà un impatto così incredibile come accadde con le macchine nella rivoluzione industriale, cosa a cui aggiunge che l’IA non potrà mai completamente sostituire l’uomo, ecco dunque perchè secondo lui una cooperazione tra uomo e IA potrebbe risultare la più efficace ed anche utile a ridurre appunto il carico di lavoro sull’uomo per abbassare le giornate lavorative.
Jamie Dimon, amministratore delegato della società di servizi finanziari J.P. Morgan, si trova d’accordo con Gates e crede che le generazioni future potranno avere un carico di lavoro minore proprio grazie all’IA, cosa che gioverà anche alla loro salute.